«L’idea è di svelare i lati nascosti delle star Ad esempio se cucinano e cosa mangiano»
L’idea è raccontare quello che di solito non si racconta. Mario Volanti, direttore di Radio Italia, intende così Artista Day, nuovo progetto editoriale che unisce Radio Italia e Corriere della Sera, dedicato (ogni due martedì) ai protagonisti della musica italiana. Durante tutta la giornata, su ogni piattaforma delle due testate, ci sarà un programmazione ad hoc, arricchita da incursioni degli artisti che saranno ospiti, alle 15, di un’intervista condotta dagli speaker Mauro Marino e
Manola Moslehi, con il critico del Corriere Andrea Laffranchi. Per gli abbonati del Corriere, poi, l’opportunità di parlare, in collegamento Zoom, con i cantanti. «I protagonisti sono tutti nomi che fanno parte della nostra storia passata, presente e in certi casi anche futura: l’obiettivo è dare loro più spazio», spiega Volanti. I Negramaro per lui non sono solo un pezzo di storia ma degli amici. «Il nostro rapporto è nato al loro primo Sanremo: erano andati in onda abbondantemente dopo la mezzanotte ed erano stati subito eliminati, peraltro con una canzone meravigliosa. Si può dire che il grande pubblico non li avesse conosciuti». Lo ha fatto però poco dopo, soprattutto grazie alle radio. «Con Giuliano e tutti gli altri abbiamo un legame intenso, ci capiamo, ci parliamo di tutto. E quello che ho cercato di fare nelle interviste, ora, è svelarli
raccontando lati fuori dall’ordinario, meno noti, ad esempio cosa mangiano». E cosa mangiano? «Anticipo che Giuliano dice di essere molto bravo in cucina. Prima di questo progetto, ci eravamo rivisti al Festival: lì ho ritrovato Lele dopo il problema di salute che ha avuto. Ero commosso. Con tanti artisti rapporti vanno oltre il lavoro». Un patrimonio che si riflette in questo progetto, nato da una spinta di «condivisione. La radio parla, ma ascolta anche e noi ascoltiamo le esigenze delle persone». Quelle degli artisti? Tornare sul palco. «Hanno un desiderio immenso di farlo. Nei nostri live, con un numero limitato di persone, ora suonavano con un’emozione incredibile. Proprio Giuliano, davanti a 40 o 50 persone si è dovuto fermare per le lacrime agli occhi. Lui, che cantava negli stadi». (c. maf.)