Corriere della Sera

Lui, lei, la malattia: love story italiana

Camaiti, regista di «Sulla stessa onda»: un film sulla voglia di vivere attimo per attimo

- Stefania Ulivi

L’estate sta finendo. Sara e Lorenzo si incontrano a Favignana durante un corso di vela, lei allieva carica di talento e temperamen­to, lui istruttore di manica larga. Giovani, carini e molto innamorati. Tutto sembra giocare a loro favore ma, tornati a Palermo, si trovano a fare i conti con un nemico silenzioso: la malattia degenerati­va di lei, la distrofia muscolare, che manda all’aria ogni piano. È lo spunto di partenza di Sulla stessa onda, opera prima di Massimilia­no Camaiti, prodotto da Cinemaundi­ci e realizzato da Netflix (che lo programma da giovedì prossimo) in associazio­ne con Mediaset. Accanto ai due protagonis­ti, Elvira Camarrone e Christian Roberto, Donatella Finocchiar­o e Corrado Invernizzi (i genitori di lei) e Vincenzo Amato (il padre di lui).

Una love story tra giovanissi­mi, un triangolo involontar­io: lui, lei e l’altra, ovvero la malattia con il suo carico di dolore. «L’idea del film — racconta il regista romano, già assistente alla regia di Carlo Verdone e Silvio Soldini — è nata da un’esperienza personale, poi la storia si è trasformat­a». Più che sulla malattia, spiega, un film, scritto con Claudia Bottino, «sulla voglia di vivere attimo per attimo, più sulla vita che sulla paura della morte. Il senso è che non esiste nulla più forte dell’amore». La malattia, concorda Donatella Finocchiar­o, qui «è solo un incidente di percorso».

Il cuore del racconto sono loro, Sara e Lorenzo, Elvira Camarrone e Christian Roberto, al loro primo ruolo da protagonis­ti. «Questa è un’opera che mostra come l’amore riesca a superare qualsiasi cosa

— sostiene Camarrone, 19 anni, danzatrice oltre che attrice, già vista in Era d’estate di Fiorella Infascelli —. Lo fa con leggerezza che non vuole dire superficia­lità. Il messaggio è vivere ogni momento fino in fondo, non lasciarsi scappare nulla, soprattutt­o quando si è giovani. Spesso non ti rendi conto di quello che hai fino a quando un incidente ti obbliga a concentrar­ti sulle cose importanti». Ogni riferiment­o alla vita durante la pandemia, seppur involontar­io («Sulla stessa onda è stato pensato e realizzato prima dell’emergenza Covid-19», precisa Camaiti), è azzeccatis­simo. «Ci chiamano generazion­e Covid ma siamo tutti colpiti, indipenden­temente dall’età. In quanto a me, cerco di essere ottimista. Sono iscritta al primo anno di Giurisprud­enza a Palermo, seguo le lezioni in Dad, non è come me l’aspettavo. Ma ho speranze che cambi presto».

Le fa eco il suo collega Roberto, 20 anni compiuti lo scorso dicembre. «Spero che il film aiuti i ragazzi a riflettere sul momento che stiamo vivendo. Non dobbiamo farci abbattere dalle difficoltà, ma andare avanti». Per lui la gavetta è cominciata da bambino in tv, ballerino a Italia’ s Got Talent, poi musical e fiction. «La danza è la mia passione, ora è tutto fermo. Mi godo l’uscita del film».

 ??  ?? Protagonis­ti Christian Roberto e Elvira Camarrone in una scena del film «Sulla stessa onda», girato tra Favignana e Palermo
Protagonis­ti Christian Roberto e Elvira Camarrone in una scena del film «Sulla stessa onda», girato tra Favignana e Palermo

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