IL COLOSSO SOSTENIBILE LEONARDO, IL BILANCIO INTEGRATO SEGUE L’AGENDA 2030 DELL’ONU
L’obiettivo è una crescita sostenibile, che garantisca competitività e allo stesso tempo generazione di valore condiviso per gli stakeholder, la comunità e l’ecosistema. I mezzi per ottenerla sono gli investimenti in transizione ambientale e digitale e lo sviluppo del captale umano, in linea con il quadro di riferimento fornito dall’Agenda Onu al 2030. Leonardo, il gruppo che presidia le tecnologie strategiche per la sicurezza del Paese, incardina nel suo piano a dieci anni la sostenibilità, e ne fa un pilastro all’interno di Be tomorrow - Leonardo 2030, pronto a contribuire a quella svolta non più rimandabile per indirizzare lo sviluppo, partendo dall’industria e dalla finanza.
Se traguardi già raggiunti sono riconoscimenti in ambito Esg come la riconferma di Industry Leader del settore Aerospace & Defence del Dow Jones Sustainability Indices, l’inserimento nella fascia A della valutazione di Transparency International, e l’inclusione nel Gender Equality Index 2021 di Bloomberg, in queste settimane si è aggiunto un tassello decisivo: la presentazione del primo bilancio che integra i risultati di esercizio con quelli di sostenibilità e innovazione, perché i progressi raggiunti possano essere misurati e, quindi, anche migliorati. Lo ha firmato Alessandra Genco, chef financial officer di Leonardo, e membro della Cfo task force del
Global Compact dell’Onu. Lanciata a Milano, in Borsa, nel 2019, la piattaforma riunisce i leader nella corporate finance per sviluppare strategie innovative e mobilitare la finanza verso la sostenibilità. «Le imprese — spiega Genco — oggi sono valutate a 360°, tanto sulla solidità economico-finanziaria quanto su parametri sociali e ambientali, nella consapevolezza che anche questi produrranno effetti economico-finanziari oltre che impatti sulle comunità. I nostri obiettivi di sostenibilità, grazie alla loro stretta connessione con la catena del valore, contribuiscono alla solidità e competitività del business, a una migliore gestione dei rischi, e allo stesso tempo rispondono a importanti sfide: la crescita della filiera, la digitalizzazione, la gestione delle risorse naturali, l’inclusione e la promozione sociale». Il goal 5 dell’Agenda 2030 sulla parità di genere oggi è urgente tanto quanto il 13, sulla crisi climatica. «Leonardo si è presa l’impegno di arrivare al 20% dei dirigenti donna, avere almeno il 30% di donne nelle future assunzioni per aree Stem al 2025 e il 40% di assunti tra giovani con meno di 30 anni al 2022».
I mercati apprezzano l’engagement. «Quasi il 30% del capitale di Leonardo è detenuto da investitori firmatari dei Principi di investimento responsabile promossi dall’Onu —ricorda la cfo —, ma è necessario garantire coerenza e trasparenza». Il bilancio integrato farà la sua parte. «Dalle 24 aziende fondatrici della task force si è passati a 46 membri, in 5 continenti e 22 settori, con capitalizzazione
Alessandra Genco
I nostri obiettivi di sostenibilità aiutano la solidità del business e la gestione dei rischi. Ci rendono competitivi, creando valore
totale di 1,3 trilioni di dollari — fa eco Daniela Bernacchi, in Italia segretario generale del Global Compact Onu —. È cruciale avere la finanza privata alleata dello sviluppo sostenibile, ma è anche importante rispondere alla sempre maggiore consapevolezza, non solo degli investitori istituzionali ma anche dei cittadini».
Seguendo questa traccia, per la prima volta Leonardo ha mappato gli investimenti con la lente dei 17 obiettivi Onu. «Il 50% ha contribuito agli Sdgs, in particolare al potenziamento dei processi di innovazione, allo sviluppo della filiera, alla creazione di occupazione qualificata e alla ricerca di soluzioni per la società, l’ambiente e la sicurezza di persone, infrastrutture e territori», spiega Genco. I laboratori d’innovazione del gruppo, i Leonardo Labs, accelerano il percorso. «Le capacità tecnologiche che sviluppiamo vengono messe a servizio di operatori in vari domini, con applicazioni innovative in molte industrie, come nel recente accordo con Danieli e Saipem per la riconversione green per l’acciaio — conclude la cfo —. Ora il 73% del fatturato di Leonardo è legato a soluzioni strategiche per la sicurezza del Paese, con un forte focus in ambito difesa, ma se pensiamo a tutte le potenzialità tecnologiche le opportunità in ambito civile sono molteplici. Monitoraggio, città intelligenti, salute, digitalizzazione del pubblico, logistica: siamo presenti in tutti questi ambiti che oggi sono al centro dell’agenda, nazionale e internazionale».