A casa del cervellone (che vuole imparare)
È a Genova davinci-1, nuova generazione di supercomputer predittivi e taglia-costi
Il posto non è qualsiasi. La torre Fiumara, nel ponente genovese, è un’ex sede di Finmeccanica e si trova di fronte al nuovo ponte di Genova: sono qui rappresentati il passato industriale «pesante» della città e la sua storia più recente, con il dolore e la ripresa. È qui che il supercalcolatore davinci-1 occupa un intero piano del Leonardo HPC Labs. È qui che il ministro per l’Innovazione Roberto Cingolani, dopo quindici anni passati all’IIT, è arrivato nel 2019 come Chief Technology & Innovation Office Leonardo. Fra le sue prime decisioni ha scelto, per dirigere HPC Lab, un fuoriclasse dei computer allora in forza al Cineca (centro di calcolo nazionale col supercomputer Marconi), Carlo Cavazzoni. Obiettivo, realizzare un supercalcolatore.
Il mondo di davinci-1 è, per chi non sia uno scienziato, un mondo a parte, anche le dimensioni hanno qualcosa di diverso. Se nel «nostro» mondo davinci-1 occupa uno spazio di 20 metri cubi, in quello dei computer la misura è in Rack: per davinci si contano 14 Rack. L’ambiente è climatizzato con una temperatura fra i 10 e i 15 gradi. Una nursery per un supercervello.
I supercomputer sono la Formula uno del calcolo ma davinci-1 è qualcosa di più: è una macchina da Formula uno che può affrontare anche un rally, può andare a grande velocità sapendo che può dover affrontare curve a gomito senza uscire di strada. «Davinci – spiega Cavazzoni – è un cloud computing unico nel suo genere, disegnato per sfruttare grandi moli di dati, potenza di calcolo, modelli numerici e intelligenza artificiale in modo integrato e sinergico. Questo ci consente di far evolvere le nostre tecnologie arricchendole di funzioni intelligenti e digitali, migliorando i livelli di controllo, affidabilità, efficienza». Davinci non calcola soltanto, impara: «Ci consente – continua Cavazzoni – di generare nuova conoscenza. Questo è essenziale per guidare il nuovo ciclo di innovazione. Essere indipendenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale è un asset strategico per Leonardo e per il Paese. È determinante per mantenere competitività a livello internazionale».
La caratteristica di davinci-1 è la flessibilità: elabora una enorme mole di dati (con una velocità di lettura e scrittura di 100 Gbyte/secondo, sufficiente a leggere 20 DVD al secondo) ma soprattutto lavora su «multiscala», su più strutture di software: unisce il supercalcolo al cloud.
Un altro concetto per comprendere come un supercalcolatore può sostenere la trasformazione tecnologica dell’industria è quello di digital twin: il gemello digitale. Davinci-1 simula sistemi molto complessi sulla base dei quali definisce modelli predittivi. Per fare un esempio «terra terra», può prevedere la funzionalità di un motore da aereo, la necessità di manutenzione e, «saltando» la trafila dei prototipi per mettere a punto il prodotto, limitare la progettazione a un unico prototipo «predittivo». In termini economici questo significa un abbattimento di costi e un salto in avanti nella sostenibilità con la riduzione del consumo di risorse, energia, lavoro.
A tu per tu
A realizzarlo e dirigerlo è Carlo Cavazzoni, voluto dall’attuale ministro Cingolani