Corriere della Sera

Mancini ha fatto l’Italia Europea I convocati Inter diventano un caso

- DAL NOSTRO INVIATO

Il paradosso di questa FIRENZE maledetta stagione, in cui il virus condiziona le nostre vite, è che Roberto Mancini ha più certezze sulla Nazionale da scegliere in vista dell’Europeo tra 80 giorni di quante ne abbia sulla sfida con l’Irlanda del Nord, la prima verso il Mondiale 2022 in Qatar, tra appena due giorni. «I ventitrè li ho decisi quasi tutti, ne possono ballare un paio», confessa candidamen­te. L’Italia, al netto di infortuni, è fatta. I dubbi potrebbero coinvolger­e il neo convocato Toloi e Calabria sulla fascia destra e in mezzo al campo tra Sensi e Cristante. In attacco Kean può scalzare Caputo. Difficile il rientro di Zaniolo. I concetti sono chiari nella testa dell’allenatore, che già sogna l’esordio l’11 giugno a Roma con la Turchia. Il presidente Gravina è sicuro che l’Italia non perderà il diritto a ospitare le nostre 4 partite dell’Europeo itinerante: «Stiamo lavorando per avere l’Olimpico aperto con una capienza che va dal 25 al 50 per cento degli spettatori». La riunione decisiva con l’Uefa è prevista il 5 aprile, la decisione

La lista

Da sinistra: Skriniar (Slovacchia), Lukaku (Belgio), Perisic (Croazia), Brozovic (Croazia), Eriksen (Danimarca), Radu (Romania) e Hakimi (Marocco) (Getty Images)

il 7.

Adesso invece Mancini deve fronteggia­re l’emergenza a centrocamp­o. «Qualche problemino ce l’abbiamo», confessa. Manca l’infortunat­o Jorginho, Cristante è tornato a casa ed è tutt’altro che risolta la questione degli interisti. Bastoni, Barella e Sensi, per il momento, sono a Milano. L’Ats ha dato il via libera ai giocatori stranieri per sottoporsi alla quarantena nel proprio Paese così Lukaku è tornato in Belgio, Brozovic e Perisic in Croazia, Eriksen in Da

nimarca, Skriniar in Slovacchia, Radu in Romania e Hakimi Marocco. Gli italiani, invece, dovrebbero fare la quarantena a Milano sino al 31 marzo anche se da ieri l’Inter ha ricevuto il via libera per gli allenament­i collettivi. Sul caso c’è tensione. È evidente che gli stranieri, una volta a casa, rispondera­nno alla chiamata delle loro nazionali. La Federcalci­o, sentendosi beffata, ieri ha scritto all’Ats per chiedere di avere i giocatori convocati e anche di poterli impiegare nelle tre partite (dopo l’Irlanda ci sono le trasferte in Bulgaria e Lituania). Oggi è attesa la risposta. Mancini confida che domani a Parma il piccolo gruppo nerazzurro si unisca ai compagni. «Quella con gli irlandesi è la sfida più difficile», sospira Mancio. Conte invece spera di trattenere i suoi alla Pinetina. Nel mezzo c’è Oriali, bloccato pure lui, che lavora sia per l’Inter sia per la Nazionale.

In attesa che la questione si chiarisca, Mancini ha aperto all’ipotesi di allungare il contratto sino al 2024: «Non è un problema. Può accadere prima o dopo gli Europei». La trattativa è impostata, manca l’accordo economico. Se davvero firmerà, il c.t. scavalcher­à Vicini e Sacchi che sulla panchina azzurra sono rimasti 5 anni.

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(Getty Images) C.t. Mancini, 56 anni
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