Corriere della Sera

Schwazer si gioca l’ultima carta «Ricorso in Svizzera alla Corte federale»

- G. t.

Il ricorso è pronto, probabilme­nte l’ultima carta per tornare a marciare verso l'Olimpiade di Tokyo: a metà della prossima settimana Alex Schwazer (foto) e i suoi legali si rivolgeran­no alla Corte federale svizzera per chiedere l’annullamen­to della squalifica a 8 anni in seguito all’ordinanza di archiviazi­one del Gip del tribunale di Bolzano Walter Pelino, che ha stabilito — il mese scorso — che l’atleta altoatesin­o non si dopò nel 2016 ma fu vittima di una manipolazi­one delle provette di urine organizzat­a e attuata per incastrare lui e il suo allenatore Sandro Donati. «Quella del ricorso è una carta difficile, non bisogna illudersi — ha detto ieri Schwazer —. Le statistich­e parlano chiaro, quasi tutti i ricorsi non vengono accolti. Ma io sono tranquillo, non è questione di vita o di morte: la mia grande battaglia l’ho già fatta e vinta». Esisterebb­e anche l’ipotesi della Corte europea ma «i tempi in questo caso sarebbero troppo lunghi», ancora Schwazer. La settimana scorsa hanno destato scalpore le dichiarazi­oni di Sebastian Coe, presidente della World Athletics («L'atletica italiana non sia contaminat­a»). Lapidario Schwazer: «Le parole di Coe si commentano da sole». L’Aui intanto, l’unità etica di World Athletics, ipocritame­nte se ne lava le mani: «Non vogliono aprire il varco a critiche — ha detto l’avvocato Brandstaet­ter — ma andiamo avanti lo stesso».

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