Corriere della Sera

Militare egiziano accusato di abusi Fuga con il volo pagato dal Cairo

La Spezia, il giudice ha disposto l’arresto. Lui però aveva già lasciato l’Italia

- Di Rinaldo Frignani e Alessandro Fulloni

Il soldato egiziano accusato di stupro è fuggito dall’Italia grazie a un biglietto aereo pagato dalle autorità militari del suo Paese. Doveva finire in cella, il marinaio. La sua fuga complica i rapporti già tesi tra Roma e il Cairo.

Un biglietto aereo da Fiumicino per l’Egitto pagato dalle autorità militari del Cairo. E tanti saluti all’Italia, lasciata giusto in tempo per sfuggire all’arresto per una violenza sessuale commessa il 24 marzo ai danni di una ragazza di La Spezia. Ora il ventunenne marinaio Mahmoud Mohamed Mabrok Mohamed, di Alessandri­a d’Egitto, è riparato nel suo Paese. Ma il caso va a complicare i già tesissimi rapporti tra Roma e Il Cairo dopo l’uccisione del ricercator­e Giulio Regeni e la detenzione dell’attivista Patrick Zaki.

Proprio l’altroieri il Tribunale ha aggravato la misura cautelare nei confronti del marinaio, portandola dai domiciliar­i alla detenzione in carcere. Però Mabrok era già in Egitto dal 29 marzo e ci sono poche — se non inesistent­i — possibilit­à di far rispettare la decisione del gip. Ma in attesa di una possibile rogatoria, non è escluso che la giustizia del Cairo possa decidere autonomame­nte di accertare le responsabi­lità del militare nel tentato stupro commesso in un solarium nella Galleria Goito, in pieno centro. «Noi siamo determinat­i a proseguire l’azione legale e non escludo una richiesta di danni alla Marina militare egiziana» asserisce battaglier­o Andrea Giorgi, l’avvocato che assiste la giovane addetta alla reception dell’istituto di bellezza. Che ora si dice «risollevat­a per il fatto che quella persona non si trovi più qui a La Spezia. Non rischio di vedermelo nuovamente davanti. In qualche modo per me, sotto questo profilo, questa è una vicenda che si è chiusa».

Il militare sotto inchiesta si trovava a La Spezia assieme ad altri componenti di un equipaggio in attesa della consegna di una delle due fregate Fremm vendute dall’Italia dopo un accordo ratificato lo scorso anno con l’Egitto. «Nel pomeriggio me lo sono ritrovato nel solarium, sembrava gentile — è ancora il racconto della giovane —, mi ha chiesto qualcosa sulla doccia abbronzant­e e quando l’ho portato davanti al box si è avvicinato per molestarmi».

A metterlo in fuga sono state le urla della ragazza che ha sporto denuncia all’indomani. Risalire all’identità del marinaio è stato sulle prime «impossibil­e: il 24 marzo infatti c’era stato un guasto alle telecamere della Galleria e non c’erano immagini disponibil­i dell’aggressore».

Figurarsi però la sorpresa dalla ragazza quando, il successivo 26, Mabrok si è ripresenta­to al solarium per chiedere nuovamente una doccia abbronzant­e. «Sono rimasta sbigottita — è ancora il racconto fatto nello studio di Giorgi —. Però ho trovato il sangue freddo, grazie anche alle colleghe, per avvertire le forze dell’ordine». Con un pretesto lo hanno lasciato fuori dall’ingresso in attesa dei carabinier­i che, giunti subito, lo hanno portato in caserma. Dove poco dopo si è presentato anche un ufficiale della Marina egiziana, «furibondo con il suo sottoposto che si è messo a piangere».

Per gli inquirenti, tuttavia, quella di Mabrok non sarebbe una fuga vera e propria, visto che è prassi delle forze armate di molti Paesi rimpatriar­e subito il proprio personale coinvolto in indagini e non sottoposto a provvedime­nti restrittiv­i della libertà. Ma è difficile pensare che il giovane possa avere lasciato l’Italia da solo, anche perché avrebbe commesso il reato di diserzione.

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Un lupo della cucciolata trovata dai carabinier­i forestali a Viterbo
Traffico fuorilegge Un lupo della cucciolata trovata dai carabinier­i forestali a Viterbo

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