Sofia e l’accesso negato a scuola La telefonata della preside ai genitori
Ferrara, la bimba di 11 anni ha una grave malattia. La madre non può entrare con l’auto in cortile
Sofia, 12 anni a maggio, di Comacchio (Ferrara), è affetta da una rarissima patologia, la sindrome di Warburg-Micro (una decina casi in Italia), che oltre alla cecità le impedisce di camminare e di comunicare. La scuola, per lei, è importante come momento di apprendimento e di socializzazione. Ma martedì scorso, come raccontato dal Giorno, ai genitori è stata negata la possibilità di entrare, come al solito, con l’auto nel cortile della scuola Fattibello di Comacchio e di parcheggiare nello spazio riservato ai disabili. Un privilegio quello chiesto dalla famiglia Luciani? No, perché è l’unica possibilità per Maura
Cavalieri — 49 anni, mamma della bimba, che frequenta la quinta C — per evitare di caricarsi in braccio la figlia e portarla sino all’ingresso dell’istituto, dove c’è la carrozzina con cui poi entra in classe.
«Martedì, giornata resa più difficile da una pioggia battente, ci siamo visti negare l’accesso al cortile dal bidello, che diceva di aver ricevuto l’ordine dal responsabile della Sicurezza. Ci è stata vietata l’entrata nonostante vari corrieri fossero entrati prima di noi. Mio marito ha insistito affinché la dirigenza scolastica prendesse posizione, ma ci è stato detto che non si poteva e ci hanno chiuso il cancello in faccia», denuncia Maura. «Ci chiediamo perché fino all’11 aprile noi potessimo accompagnare nostra figlia e ora non più: quali normative giustificano una scelta del genere? Non mi pare si ponga un tema di distanziamento, perché Sofia entra alle 9.30 per esigenze alimentari, quindi non c’è affollamento. L’episodio si è ripetuto venerdì: ci è stato negato di nuovo l’accesso».
La famiglia si è rivolta al Confad, il Coordinamento famiglie con disabilità, che ha messo a disposizione il proprio legale Laura Andrao che spiega: «È stato di fatto negato il diritto all’inclusione di Sofia, per ragioni incomprensibili. La mamma è stata costretta a percorrere un lungo tratto a piedi con la bimba in braccio sotto la pioggia. Senza
La dirigente ha sentito la mamma e promesso che presto sarà trovata una soluzione
risposte esaurienti procederemo con un’azione legale».
Alessandro Chiarini, presidente del Confad (che dal 2007 assiste le famiglie con disabilità) commenta: «La vicenda illustra bene i problemi dei caregiver che si occupano dei disabili in famiglia».
Da parte sua la dirigente scolastica Adriana Naldi ieri si è messa in contatto con il Provveditore e in serata ha fatto una telefonata alla mamma di Sofia per scusarsi dell’accaduto ed ha assicurato che settimana prossima sarà trovata una soluzione.