«Acea operatore nazionale, in prima linea per il rilancio»
La presidente Castelli: siamo leader nell’idrico
Michaela Castelli, il gruppo Acea che lei presiede dal 2018 ha varato un piano da circa 5 miliardi di investimenti. Con quale impatto per l’Italia?
«Acea è un operatore nazionale a forte vocazione industriale, in primis nel settore idrico, ma con un ruolo di primo piano anche nei settori dell’energia e dell’ambiente. Come tale è sicuramente coinvolta in prima linea nel processo di ripartenza del Paese, soprattutto in questa fase di profonda trasformazione e di rifocalizzazione delle strategie. Le utilities hanno una responsabilità che è insita nella loro missione di garantire servizi essenziali ai cittadini e alle aree in cui operano, e sono in grado di portare un contributo rilevante su più piani, da quello tecnico-operativo a quello della creazione di valore sul territorio. E proprio in virtù di questo ruolo possiamo partecipare al rilancio dell’economia del Paese».
Quale ritorno economico l’Italia può aspettarsi?
«Si stima che il percorso di crescita del gruppo delineato dal piano industriale 20202024 inciderà sul Pil italiano per circa 6 miliardi, generando occupazione direttamente e indirettamente per oltre 21 mila persone. E siamo pronti a cogliere le ulteriori opportunità che si prospetteranno in termini di investimenti nelle infrastrutture».
Tra i «divide» italiani c’è quello dell’acqua, con le aree non ancora raggiunte dalle reti dei servizi idrici.
«Negli investimenti sulle risorse idriche l’Italia figura agli ultimi posti. Le stime evidenziano, in particolare nel Centro-Sud, un fabbisogno complessivo di circa 30 miliardi di investimenti in cinque anni, per lo sviluppo di infrastrutture acquedottistiche e fognarie, la costruzione di depuratori e impianti di gestione fanghi. Occorre quindi da un lato intervenire dove sono presenti le maggiori criticità, anche realizzando opere strategiche, dall’altro prevedere investimenti che rispondano a visioni di lungo termine».
Le risorse arriveranno dal Recovery plan?
« Il Pnrr può rivelarsi decisivo per il finanziamento delle opere prioritarie per il Paese, rispetto alle quali Acea, per il know-how e la capacità di realizzazione, può certamente rappresentare un partner industriale. Ma non basta».
Cosa serve allora?
«Un altro aspetto che il sistema deve affrontare ha a che fare con gli iter autorizzativi. Chi investe deve poter contare su procedure snelle che favoriscano l’attuazione dei progetti e non li mantengano sospesi troppo a lungo».
Con il piano da circa 5 miliardi di euro di investimenti al 2024 contribuiamo al Pil per circa 6 miliardi
Risorse e autorizzazioni
Pnrr decisivo per le opere strategiche. Ma servono iter autorizzativi snelli e rapidi
Torniamo all’idrico. Quali sono i progetti principali?
«I progetti più significativi riguardano gli acquedotti del Peschiera e del Marcio e sono finalizzati a mettere in sicurezza l’approvvigionamento idrico di Roma. Sono inoltre in corso le attività di installazione di ulteriori 500 mila smart water meter, di distrettualizzazione della rete, di razionalizzazione degli impianti di depurazione e le azioni di tutela della risorsa idrica. Tutto questo per caratterizzarci come una Smart Water Company, impegnata in una gestione della risorsa sempre più sostenibile».
In tema di energia quali sono i piani?
Stiamo attraversando una fase determinante per la definizione e lo sviluppo di politiche energetiche in linea con l’obiettivo comune della lotta ai cambiamenti climatici. Per conseguire l’obiettivo della neutralità climatica fissato dalla Ue al 2050 Acea darà impulso alla produzione da fonti green a sostegno della transizione energetica. Il Piano industriale infatti prevede nei prossimi tre anni una generazione complessiva da fonti rinnovabili pari a circa il 70%. Un ruolo importante svolgeranno anche le reti di distribuzione sulle quali faremo importanti investimenti in termini di potenziamento e digitalizzazione».
E sulla mobilità elettrica come vi state attrezzando?
« Anche la mobilità sostenibile è parte della strategia finalizzata ad assicurare la transizione energetica. Installeremo 2.200 colonnine elettriche entro il 2024, per un investimento complessivo di 29 milioni, e abbiamo appena lanciato un’App per ricaricare i veicoli elettrici su tutto il territorio nazionale grazie agli accordi di interoperabilità sottoscritti con altri operatori del settore».