IL CIAK IN FONDO AL TUNNEL
FESTIVAL LOS ANGELES, ITALIA, ANTEPRIMA DEGLI OSCAR CHE SEGNANO LA RIPARTENZA
La riapertura delle sale cinematografiche in Italia il 26 aprile, gli Oscar in presenza il 25 e un festival italiano a Los Angeles che, nonostante le difficoltà, non demorde e organizza la sua 16esima edizione, da questa sera sino alla vigilia degli Academy Awards.
Sono questi i segnali di speranza per il settore cinematografico dopo un anno di emergenza sanitaria. Ci volevano. Perché, se grazie alle piattaforme di streaming e alla tv la produzione di contenuti non ha risentito più di tanto dell’emergenza, il cinema tradizionale, con il pubblico in sala, in crisi c’è andato davvero, negli Stati Uniti come in Italia. Il ritorno alla normalità sarà lento e difficile ma ogni segnale è importante e ora, finalmente, inizia a vedersi la luce in fondo al tunnel per un settore strategico e popolare.
Gli Oscar saranno in presenza, organizzati dal regista Steven Soderbergh secondo un protocollo di regole ferree che costringe tutti i partecipanti in una bolla di isolamento e test nei dieci giorni che precedono l’evento. Ecco perché Laura Pausini, Diane Warren e Edoardo Ponti si collegheranno da remoto al festival di Pascal Vicedomini (diretta questa sera alle 19 su Facebook, Instagram e sulla pagina web del festival). Pausini e Warren sono candidate e favorite per la canzone Io sì che fa parte della colonna sonora del film La vita davanti a sé in cui Ponti dirige la madre Sofia Loren. Presente al festival italiano, in collegamento, anche Aaron Sorkin, candidato per la sceneggiatura de Il processo ai Chicago 7. Vicedomini ama sottolineare come negli anni il suo festival abbia portato fortuna ai candidati all’Oscar ma quest’anno, più della buona sorte, è il sentimento dell’ottimismo a dominare. «Los Angeles, Italia è quest’anno un doppio un segnale di speranza, con un festival dal vivo, a Hollywood, e uno online sulle piattaforme eventive.org e mymovies.it. Siamo felicissimi di poter lavorare in queste due direzioni per il bene della cultura italiana nel mondo».
Eppure le difficoltà per gli organizzatori non sono mancate. Lo stesso fondatore non è potuto volare negli Stati Uniti a causa delle restrizioni ai viaggi ancora in corso. «Sarò in regia, a Roma, dove ho organizzato una centrale operativa che mi permetterà di gestire l’evento mentre sul palco ci saranno Nick Vallelonga e Andrea Iervolino, il primo
Quest’anno vogliamo dare un doppio segnale di speranza
chairman e il secondo presidente del festival».
Iervolino, produttore di film come In Dubious Battle e Il Mercante di Venezia, è un altro inguaribile ottimista: «Quando lo scorso anno le produzioni di Hollywood sono state interrotte per l’emergenza io sono stato fra i primi a voler riaprire i set. Con tutte le precauzioni e i protocolli del caso, ma sapevo che seguendo le regole sarebbe stato possibile». Iervolino è stato anche testimone della lenta rinascita di Los Angeles. «Sono tornato a gennaio. L’impatto è stato con una città morta ma ora le cose, pian piano, stanno ritornando alla normalità, persino il traffico è quello di sempre. I cinema e i ristoranti sono aperti al 50% della loro capacità, l’economia si è rimessa in moto e questo deve essere un messaggio di speranza anche per l’Italia. Seguendo i protocolli si può lavorare, ecco perché sono felice di presenziare questo festival».
Durante la notte degli Oscar — organizzati con le stesse regole imposte ai set cinematografici — Laura Pausini si esibirà dall’Academy Museum of Motion Pictures in Los Angeles, mentre l’evento principale si terrà alla Union Station di Downtown. Il festival LA Italia invece si terrà al Chinese Theater, luogo storico nel cuore di Hollywood. Fra i film italiani presentati al pubblico americano, oltre a La vita davanti a sé di Ponti, sono in programma Lasciami andare, di Stefano Mordini, Favolacce dei fratelli D’Innocenzo e il documentario Paolo Conte, Via Con Me, di Giorgio Verdelli.
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