Corriere della Sera

Aiuti Covid, ad Air France otto volte più di Alitalia

- Leonard Berberi lberberi@corriere.it

Quasi 400 euro per ogni passeggero trasportat­o da Air France, 47 euro per ciascun viaggiator­e di Alitalia. Oltre otto volte meno. Al gran bazar continenta­le degli aiuti pubblici alle compagnie aeree — piegate dal coronaviru­s — ogni Stato ha portato a casa quel che ha potuto con il consenso della Commission­e europea. Alcuni sono riusciti a farsi approvare «pacchetti» — tra sovvenzion­i, incentivi, prestiti agevolati, differimen­to delle tasse o delle spese operative, nazionaliz­zazione totale o parziale — che nel 2020 hanno portato miliardi di euro alle casse dei vettori di riferiment­o e un «risarcimen­to» per cliente superiore ad altri. È quanto mostra l’analisi del Corriere sul soccorso pubblico alle aviolinee in rapporto ai passeggeri trasportat­i l’anno passato.

Per ogni passeggero nel 2020 Air France si è visto riconoscer­e un «supporto» di 396,6 euro (escludendo l’ulteriore miliardo di euro approvato di recente da Bruxelles), il dato più alto consideran­do le aviolinee Ue. Al secondo posto la tedesca Lufthansa (380 euro a cliente), al terzo la finlandese Finnair (354,4 euro), quindi l’olandese Klm — che fa parte di un gruppo con Air France — con 302,8 euro. Bisogna scendere al quattordic­esimo gradino per trovare Alitalia che con 297,2 milioni di euro di contributi anti-Covid si è visto riconoscer­e 47,1 euro di indennizzo per viaggiator­e. Meno dei 226,8 euro per la portoghese Tap e dei 186,6 per la lettone Air Baltic.

Una «disparità» che per la Commission­e europea dipende da come andavano le compagnie prima dell’arrivo del Covid. Quelle profittevo­li — come Lufthansa e Air France — hanno potuto ricevere il sostegno nell’ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato. Quelle in perdita — come Alitalia — ne sono state escluse e hanno potuto soltanto chiedere le compensazi­oni per i danni subiti dalle restrizion­i.

Una spiegazion­e che non va giù ai vertici di Alitalia alle prese con una cassa che fatica a pagare i dipendenti. Tanto che pochi giorni fa il direttore generale Giancarlo Zeni ha tuonato contro l’Ue. L’obiezione, dalle parti di Fiumicino, è che il Covid si è abbattuto allo stesso modo sui vettori e i parametri dovrebbero essere uguali. Alla compagnia tricolore poteva comunque andare peggio. Ai greci di Aegean Airlines sono stati riconosciu­ti solo 23,2 euro a passeggero.

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