Entro luglio 54 milioni di dosi dall’Europa
Fauci: via libera al prodotto J&J con avvertenze
Dopo il record delle 358 mila vaccinazioni in un giorno, registrato venerdì scorso, ecco un’altra notizia che il Commissario per l’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha accolto ieri con grande soddisfazione: il muro dei 15 milioni di somministrazioni in Italia è finalmente caduto (15.099.777). Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha espresso compiacimento: «Siamo entrati in una fase nuova, in 3 giorni somministrate un milione di dosi di vaccino...».
Vero. Sabato 17 aprile, cioè il giorno dopo il record, le somministrazioni sono state quasi 340 mila. Il 3 aprile, sabato di Pasqua, furono appena 225 mila. La macchina, dunque, adesso corre anche nel weekend. Attenzione, però: 15 milioni di somministrazioni non vuol dire 15 milioni di italiani vaccinati. Qui stiamo parlando di iniezioni fatte, tra prime e seconde dosi, a 8.776.539 donne e 6.323.238 uomini. In realtà gli italiani vaccinati, cioè che hanno già
A Bruxelles Thierry Breton commissario per il mercato interno
ricevuto due dosi, sono al momento 4.443.309. E di questi circa un milione e 931 mila sono over 80 (comunque un buon numero, su un bacino complessivo di quattro milioni e mezzo di persone). Poi ci sono altri 6 milioni e 200 mila italiani che hanno ricevuto finora una sola dose, cioè hanno fatto una sola iniezione: ecco spiegate le 15 milioni di somministrazioni complessive, che quindi hanno raggiunto finora più di 10 milioni e mezzo di italiani.
Ne mancano ancora tantissimi, dunque, ma c’è un altro dato che fa ben sperare gli uomini del commissario Figliuolo: entro il 30 aprile sono attese in Italia più di 6 milioni di nuove dosi di vaccino, tra Pfizer, Moderna, AstraZeneca e pure Johnson&Johnson qualora il siero della Janssen dovesse ricevere domani il via libera dall’Ema. Altre 42 milioni di dosi arriveranno entro giugno. E il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, in serata annuncia che «in Italia nei prossimi tre mesi arriveranno 54 milioni di dosi, ben 6 in più di quelle previste».
Questo significa che il ritmo delle somministrazioni, regione per regione, dovrebbe rapidamente aumentare, visto che nel primo trimestre della campagna vaccinale, da fine dicembre a marzo, le dosi consegnate all’Italia sono state in tutto appena 14 milioni 286 mila. E ad oggi, malgrado tutto, ben l’87,2% delle dosi consegnate ai territori è stato inoculato. Le regioni con la percentuale maggiore di
Guariti
Deceduti
Variazione quotidiana totale
decessi +251 3.248.593 116.927
contagi +12.694
L'INCREMENTO DEI NUOVI CONTAGI (in %) somministrazioni rispetto alla dotazione sono finora l’Umbria (92,2%) e il Veneto (92%). Ultima la Calabria (76,4%).
La verità, però, è che ci sono stati gravi ritardi nelle consegne, specie da parte di AstraZeneca, tanto che ieri Breton, ha ammesso che il contratto tra l’Ue e la casa del vaccino anglo-svedese, che scade il 30 giugno, potrebbe non essere rinnovato. «Niente è definitivo, continueremo a discutere — ha spiegato Breton —. Ma noi avevamo ordinato 120 milioni di dosi per il primo trimestre e 180 milioni per il secondo e AstraZeneca ne ha consegnati prima 30 milioni e poi 70 milioni...». Quello che è certo è che non bisogna fermarsi. Perché il Covid-19 continua a colpire. Secondo l’ultimo bollettino ieri sono stati 12.694 i nuovi contagi, rispetto ai 15.370 di sabato, a fronte però di appena 230.116 tamponi effettuati rispetto ai 331.734 di due giorni fa. Così il tasso di positività ora è salito al 5,5 per cento rispetto al 4,6 del giorno precedente. Inoltre, nelle terapie intensive si trovano ancora 3.311 persone, 55 in meno rispetto a sabato, ma 163 vi hanno fatto ingresso ieri. E purtroppo è sempre alto il numero delle vittime: ieri 251, in calo rispetto ai 310 di sabato e ai 429 di venerdì. Dall’inizio della pandemia i morti in Italia sono stati 116.927.
Anthony Fauci, virologo e consulente medico della Casa Bianca per la pandemia, prevede che entro venerdì sarà presa una decisione sul vaccino monodose Johnson & Johnson e ipotizza che tornerà nel mercato accompagnato da restrizioni o avvertenze. Lo ha detto lo stesso esperto — in attesa del parere delle autorità regolatorie Usa su sanità e farmaci — durante un’intervista alla tv Cnn.