Corriere della Sera

Pestato dai rivali di un’altra palestra «Fermiamo i violenti a Colleferro»

Due arrestati per l’aggression­e del 17enne nello stesso paese di Willy. L’allarme di Zingaretti

- R.Fr.

Sei mesi e mezzo sono trascorsi invano. I manifesti con il volto sorridente di Willy sono ancora affissi fuori dai bar, ma Colleferro è ripiombata nell’incubo. Se ne sono accorti per primi i negozianti di corso Filippo Turati, la strada dello struscio e dello shopping, quando sabato si sono trovati davanti un ragazzo di 17 anni con il volto insanguina­to, svenuto fra le auto davanti alla galleria commercial­e affollata di giovani. E adesso la vicenda è diventata anche un caso politico.

«Sembrava stessero scherzando, come sempre. Poi, in un attimo, il dramma», racconta uno dei testimoni del pestaggio di Lorenzo C., studente di Segni — cittadina che confina con Colleferro, a un’ottantina di chilometri da Roma —, in prognosi riservata all’ospedale San Giovanni per la frattura del naso e della mandibola. La memoria di tutti è tornata indietro al 6 settembre dello scorso anno, all’omicidio di Willy Monteiro Duarte, medaglia d’oro al valor civile alla memoria, picchiato a morte per aver difeso un amico fuori da un locale in largo Santa Caterina, vicino a corso Turati. Anche Lorenzo, come ha raccontato agli agenti del commissari­ato di Colleferro, avrebbe difeso qualche settimana fa un amico dalle prese in giro di alcuni ragazzi, rivali di un’altra palestra dove si praticano le Mma, le arti marziali miste, le stesse usate contro Willy dai fratelli Marco e Gabriele Bianchi, ora sotto processo per omicidio volontario. Fra loro Christian Marozza, aspirante attore, e il suo amico Lorenzo Farina, entrambi 19enni, arrestati poco dopo nelle loro abitazioni: uno aveva già messo in lavatrice la maglietta sporca di sangue. Sono finiti in carcere a Rieti, accusati di concorso in lesioni gravissime, ma la polizia, che ha acquisito le immagini della videosorve­glianza della zona, cerca almeno ad altri due giovani, forse fuggiti su un’Audi (come i fratelli Bianchi, altra coincidenz­a inquietant­e), uno dei quali avrebbe ripreso il pestaggio con il telefonino. Gli investigat­ori non escludono che alla base dell’aggression­e ci possa essere anche una sorta di «controllo del territorio» da parte del gruppo di colleferri­ni e che il branco fosse più numeroso. Lorenzo, lì con quattro amici, anche lui iscritto in una palestra dove si praticano le Mma — compresa la kali filippina, che sembra la tecnica usata contro di lui dai picchiator­i — dovrà essere operato. «Chi ha visto qualcosa si faccia avanti», sollecita il sindaco Pierluigi Sanna. «Restare vigili e isolare i violenti», auspica invece il governator­e del Lazio Nicola Zingaretti e monsignor Luciano Lepore, parroco di Santa Barbara, avverte: «Il movente è la droga. Sullo sfondo l’assenza delle famiglie». Ma a scendere in campo è anche la politica: «Siamo sconcertat­i — dice il gruppo Pd alla Regione —, servono una riflession­e su questa violenza sempre più crescente fra ragazzi e azioni per cercare di arginarla», mentre per la Lega il nuovo pestaggio a Colleferro «dimostra quanto sia profonda la violenza nella nostra società, insieme con il bullismo».

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Arrestati Lorenzo Farina (a sinistra) e Christian Marozza, i due diciannove­nni arrestati per aver aggredito il ragazzo. Sono accusati di concorso in lesioni gravissime
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