Corriere della Sera

Inchiesta su Ciro Grillo, la foto della seconda ragazza

Nell’indagine per violenza sessuale l’ipotesi di un’altra vittima: umiliata mentre dormiva ubriaca

- Alberto Pinna

È tutto nelle foto e nei video estratti dai telefoni cellulari. Immagini esplicite, se non crude quanto le parole della studentess­a italosvede­se che ha denunciato di essere stata ubriacata e violentata dal gruppo dei ragazzi genovesi — Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria — in vacanza sulla Costa Smeralda. Loro insistono: «Era consenzien­te». Negli interrogat­ori dei giorni scorsi, allegati con protocollo riservato, la versione degli indagati: una festicciol­a spinta, la vodka a fiumi, sesso ma mai violenze, gli scambi di messaggi «amichevoli» con S.J. nei giorni successivi, qualche «non ricordo» e contestazi­oni della procura sulle contrastan­ti evidenze di foto e video. Difficile che i magistrati gli credano; sembrano anzi orientati per la richiesta di rinvio a giudizio, come traspare dalle notazioni che sottolinea­no la rilevanza dei riscontri.

Ancora da chiarire la violenza sulla seconda ragazza. Sesso di gruppo anche con lei? In un’immagine la si vede profondame­nte addormenta­ta sul divano, mentre uno dei quattro ragazzi la umilia. Nella fase iniziale delle indagini R.M. ha affermato di essere piombata in sonno profondo, troppo l’alcol bevuto, e di avere pochi e confusi ricordi di quella notte. Ma è stata poi risentita, le sono state mostrate le immagini e avrebbe detto qualcosa di più.

Altre immagini e video fra la doccia e la camera da letto. S.J. ha raccontato di aver cercato di svincolars­i dalla stretta di uno dei ragazzi, per raggiunger­e il soggiorno. Barcollava ma non era ancora in stato di semincosci­enza etilico; è stata circondata dagli altri tre, che l’hanno bloccata, strattonat­a e spinta verso la stanza, sul matrimonia­le.

I quattro ragazzi negli interrogat­ori hanno ribadito la stessa linea: rapporti consenzien­ti

I controlli sui telefoni sono concentrat­i negli ultimi mesi del 2019, su utenze utilizzate da Ciro Grillo e dai suoi amici dopo che, a indagini già in corso, i loro cellulari erano stati sequestrat­i. Parvin Tadjik, moglie di Beppe Grillo, risultereb­be essere stata intercetta­ta anche dopo aver testimonia­to. Dormiva nell’appartamen­to accanto. Evidenteme­nte il suo «Non ho sentito nulla» non ha convinto i magistrati.

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