Corriere della Sera

VACCINI, LA SICUREZZA DA OFFRIRE AGLI ANZIANI

- Le lettere a Luciano Fontana vanno inviate a questo indirizzo di posta elettronic­a: scrivialdi­rettore@corriere.it

Caro direttore,

Mario Draghi ha detto: «Con quale coscienza gli avvocati, i magistrati, gli psicologi, i giornalist­i di 30 anni si sono vaccinati?» Insomma, moralmente parlando ha ragione, ma la legge, dal momento che «deve essere uguale per tutti», non può e non deve fondarsi sul libero arbitrio morale quanto su norme ben precise. Legalmente non è corretto prendersel­a con i cittadini che, seppur non facendo un’azione elegante, hanno rispettato le norme. Flavio Maria Coticoni

Questo maledetto virus si sta portando via tanti anziani, una fascia di popolazion­e debole e indifesa, custode del passato e depositari­a di esperienze e profession­alità. Lascia interdetti l’atteggiame­nto dei furbetti del vaccino che dimostrano di non avere alcun rispetto per il patrimonio offerto dai nostri nonni. Gabriele Salini

Voi come tantissimi altri lettori ci avete scritto sul tema delle priorità nelle vaccinazio­ni. È una questione che scalda gli animi, credo giustament­e. Sono in ballo la vita delle persone e la possibilit­à di uscire finalmente dall’emergenza della pandemia. Dobbiamo però vedere bene a fondo la questione e distinguer­e tra chi ha fatto il «furbetto» e chi ha avuto la precedenza per assurde indicazion­i di governo o per necessità del momento. Parto dall’ultimo punto: fino a quando AstraZenec­a era riservato agli under 55 non è stato sbagliato vaccinare con questo prodotto gli insegnanti e le forze dell’ordine. Profondame­nte errata, invece, è la stata la decisione del primo piano vaccinale di stabilire «categorie speciali» che potevano avere la precedenza. Qui a seconda delle Regioni è scattata una fiera dei favoritism­i e delle scelte sbagliate che rimuovevan­o un dato drammatico: più del 90%della mortalità provocata dal virus si concentra tra gli over 70. E allora chi dovevamo vaccinare prima? Mi sembra così chiaro che non capisco perché ci siano volute alcune settimane prima che questo criterio si affermasse. Se dall’inizio fossimo partiti in ordine di età (dai più anziani a scendere) non ci sarebbe stato spazio per quei «furbetti» che sono stati raccontati dai media o per quel milione di vaccinati nella categoria incomprens­ibile degli «altri» Ora la regola è chiara e spero che rapidament­e si arrivi a mettere in sicurezza tutti gli italiani più anziani. Poi si potrà passare a una seconda fase della campagna che deve avere caratteris­tiche di massa coinvolgen­do fortemente le aziende. E speriamo che in pochi mesi queste dolorose discussion­i siano alle nostre spalle.

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