Lione, in streaming c’è il duca Barbablù di Béla Bartók violento e scabroso
Aseguire le reazioni e i commenti sulla vita musicale in streaming di queste lunghe settimane di teatri chiusi, si rende evidente come pubblico, appassionati e addetti ai lavori continuino tendenzialmente a seguire i «loro» teatri e le «loro» orchestre. In questi ultimi giorni, ad esempio, il bel concerto stravinskiano di Chailly e la Filarmonica della Scala, il sontuoso Bruckner di Mehta alla Scala, le ispirate prove di Pappano a Santa Cecilia o la deludente, seppure «applauditissima» Traviata dell’Opera di Roma. Eppure, se c’è un periodo in cui è facile spaziare nella vita musicale internazionale è l’attuale. Pochi click e ci si trova alla Philharmonie di Berlino con Petrenko, all’Opera di Parigi, Londra o Monaco di Baviera, per non dire dei teatri o delle sale da concerto spagnole, dove gli spettacoli sono da tempo aperti anche al pubblico in presenza. Ciò si deve al rapporto di fidelizzazione spesso affettuosa che lega ogni istituzione musicale ai suoi follower. Ma perché perdere l’occasione mai stata così a portata di mano di capire come si fa musica al di là dei confini? Un’ottima occasione la offre ad esempio la piattaforma medici.tv che vanta una ricchissima galleria di opere, concerti e spettacoli di danza provenienti da ogni dove. Tra gli ultimi caricati sul portale ci sono due dei tre nuovi allestimenti dell’Opera di Lione incentrati sulla figura di Barbablù: l’opera di Béla Bartók, quella di Dukas e, a breve, il Pelléas et Mélisande — la stessa Mélisande appare anche nell’Ariane et Barbe-bleue — di Debussy. La qualità musicale è eccellente. Ma cattura l’attenzione soprattutto la messinscena del Castello del
duca Barbablù di Bartók realizzata da Andriy Zholdak e diretta da Titus Engel: una lettura bipolare, in cui l’azione, violenta e scabrosa (non manca una scena di coprofilia), la si ripercorre secondo le diverse psicopatologie sessuali maschili e femminili. Si dubita che uno spettacolo del genere si potrebbe mai vedere in Italia.