I tre tenori sono pronti a farci emozionare
Verstappen, Norris, Leclerc. Sono questi i nomi, questi i piloti che, per meriti sul campo, avrebbero dovuto occupare il podio di Imola. La foto ricordo: emblematica. I «Tre Tenori» della nuova generazione, protagonisti nel giorno in cui Re Lewis inciampa sulla passatoia umida come un valletto appena assunto. Un errore raro e clamoroso, rimediato da due piloti stipendiati Mercedes, Bottas e Russell, protagonisti di una scazzottata violentissima al Tamburello, luogo tristemente noto agli appassionati di F1. Lo stop ha aiutato soprattutto Hamilton che esce dalla Romagna in testa al Mondiale con un punto di margine, con gli applausi dedicati a chi rimonta furiosamente, anche se fare il fenomeno con quella macchina e quel talento è quasi dovuto. Intanto, il vento è cambiato. Il ragazzo Red Bull pare intenzionato a rendere arduo il sorpasso su Schumi a quota 8 titoli e sarà interessante rivedere Hamilton sudare, dopo anni di beata, legittima solitudine. Ha il fisico per farcela ancora ma il tono muscolare di Verstappen rende incerta, come minimo, la sfida a braccio di ferro. Chi dall’interruzione ha pagato il pegno più alto è stato Leclerc, terzo stabile nella prima parte di gara, superato da Norris — in gran spolvero — con una McLaren velocissima su una pista ormai asciutta. In compenso, la Ferrari segnala una crescita costante, con Sainz che sta ultimando il suo rodaggio. L’idea di salire sul podio resta in pista proprio nel giorno in cui il podio è sfumato per pochi decimi. Anche perché i contributi più rilevanti ai piloti teoricamente confinati dal 4° posto in giù, vengono erogati con sconcertante regolarità dai colleghi che guidano la seconda Mercedes e la seconda Red Bull. Bottas ha navigato in alto mare, sembra abbia perduto la speranza, una sicurezza adeguata alla macchina che guida; Perez, pur tra qualche lampo, sembra non riesca a reggere il ritmo quando il ritmo lo scandiscono campioni veri. Anche per questo abbiamo avuto e avremo corse più incerte, emozioni più profonde.