Leclerc double face «Prima parte tutto ok Peccato per il podio»
Stavolta non è più il tempo di capire, analizzare i dati; sui discorsi tecnici prevalgono i sentimenti nel box della Ferrari. Il rammarico. «Vedere una squadra amareggiata è un segnale positivo: significa che ha voglia di vincere. Avremmo potuto piazzare almeno un pilota sul podio» commenta Mattia Binotto. Brucia il podio sfumato, ma si esce con il morale alto e con la sensazione di aver imboccato la direzione giusta.
Le prestazioni della SF21 sono state superiori qui rispetto al Bahrein, su una pista diversa e in una gara caotica: il fatto che Leclerc sia andato così forte nella prima parte sull’acqua, indica che la vettura ha trovato un buon carico aerodinamico. Ma è stato anche il risultato di una scelta degli assetti pensata per una corsa umida.
Leclerc però l’ha pagata quando l’asfalto si è asciugato in termini di velocità di punta, ma aveva comunque il potenziale per arrivare fra i top 3 senza l’incidente fra Bottas e Russell e la ripartenza. Proprio in quei momenti la radio del monegasco ha smesso di funzionare, lo racconta Binotto: «Lui ci sentiva, ma noi non riuscivamo a comunicare con lui. Non sapeva che si ripartisse dietro alla safety car, pensava si ricominciasse da fermi sulla griglia». Leclerc oscilla fra frustrazione e ottimismo: «La prima parte è stata ottima, poi è iniziata un’altra gara dopo la bandiera rossa: sui rettilinei eravamo vulnerabili ed era difficile difendersi, lo era anche per Carlos. Contro Lewis non potevo fare nulla, questo era il nostro punto debole e ci è costato il podio». Ma alla fine vede il bicchiere mezzo pieno: «Dobbiamo prenderci le cose buone: il passo era forte, sulla pioggia eravamo competitivi e non ce l’aspettavamo, anche la decisione di caricare più l’ala all’inizio ci ha portato dei vantaggi. Adesso lottiamo per posizioni interessanti, i risultati del lavoro si vedono».
Davanti a John Elkann, in doppiopetto rosso, Carlos Sainz ha fatto dimenticare il pessimo sabato (partiva undicesimo) con intelligenza strategica e grinta. «Ho rischiato al primo giro per la prima volta da quando sono in Ferrari, sul bagnato ho deciso di essere aggressivo e sono riuscito a trovare il mio ritmo: da undicesimo a quinto, è incoraggiante. Stavolta bisognava attaccare, anche se era la mia prima volta sull’acqua con questa macchina. Ci manca poco per essere davanti alla McLaren». Era dalla fine del 2019 che la Ferrari non metteva due piloti a punti per due Gp di fila, la risalita è iniziata ma sarà molto lunga.
Binotto
Vedere l’amarezza nella squadra per un podio mancato è positivo: abbiamo voglia di vincere
L’assetto da pioggia
Con un’ala più carica la macchina andava forte sul bagnato ma pagava sull’asciutto