Berlina, suv e wagon C5X, tre formule in una Anche hybrid plug-in
Tre auto in una: una berlina, un Suv, una wagon. La «teoria del tutto», insomma. Non è ancora stata trovata dalla fisica, sempre alla ricerca del modo in cui riunire i vari fenomeni, ma sembra riuscita a Citroën con la C5 che, prodotta in due generazioni dal 2000 al 2017 per il segmento D, ricompare con nuovo vigore e con il rango di ammiraglia del Double Chevron.
«Abbiamo puntato su proporzioni auree e su una combinazione magica», spiega l’a.d. Vincent Cobée, sottolineando che la neonata «si incanala nella filosofia della casa, basata sul benessere nella guida». La cesura rispetto al passato è netta. Non lo è solo perché alla sigla si aggiunge una «X» (C5X, con una soluzione grafica che evidenzia la C e la X, sigle della CX, vettura degli anni 70), ma perché si ripromette di dare una scossa «a una categoria di auto ancorata a schemi tradizionali».
Tre in uno: ecco allora il confort, la solidità e la capienza riuniti in un modello — annunciato al Salone di Parigi del 2016: per dire da quanto tempo i francesi siano al lavoro — che avrà, sul piano motoristico, un’anima articolata: ci saranno due versioni endotermiche a benzina, ma anche e soprattutto quella ibrida plug-in (e per il futuro non si esclude una «full electric»).
Audacia, tecnologia e benessere: lo slogan scelto si basa su parole che riassumono i concetti sviluppati dai progettisti. Partendo dal confort, la C5X — la cui produzione partirà in Cina, mentre in Europa è attesa tra 2021 e inizio 2022, con ordini ricevibili da ottobre — rilancia l’abitabilità e lo schema del «salotto» tipico della marca: la missione è affidata prima di tutto all’unione di smorzatori idraulici e sospensioni attive, eredi di quelle, storiche, idropneumatiche.
La tecnologia porta poi in dote una serie di assistenze alla guida oltre a un Head Up display allargato che proietta i dati di viaggio sul parabrezza e un «infotainment» di ultima generazione dotato di riconoscimento della voce.
L’audacia, infine: sta proprio nell’armonizzare tre tipologie di vetture. La C5X sembra una berlina, ma se la guardate con attenzione riconoscerete anche un Suv, grazie a ruote da 19 pollici. La dimensione della station wagon, invece, sta nella capienza del bagagliaio (545 litri).
Le misure fondamentali della neonata, sul cui musetto compare la nuova firma luminosa della marca (la «X» ricorre pure qui) sono queste: 4,8 metri di lunghezza, 1,86 di larghezza, 1,48 di altezza. La motorizzazione ibrida sarà assicurata da un propulsore a benzina abbinato a uno elettrico in grado di determinare una potenza combinata di 225 cavalli, con un’autonomia fino a 50 km nella modalità totalmente elettrica.
Rischi di cannibalizzare la C5 Aircross, della quale mutua la piattaforma e alcuni aspetti? Nessuno: «La C5X — spiega Pierre Leclerq, direttore del design di Citroën — ha una morfologia particolare: sarà impossibile non riconoscere la sua unicità».