Oltre 500 km a «zero emissioni» Ecco la ID.4, crossover famigliare
Cresce la famiglia full electric della Volkswagen. In arrivo anche la integrale
La ID.4, seconda full electric della Volkswagen dopo la berlina media ID.3 (lanciata l’anno scorso), è un crossover che dissimula le sue generose dimensioni sotto una linea slanciata. Rispetto alla Tiguan è 7 centimetri più lunga (misura 458 centimetri) e 2 più larga (185), ma 7 più bassa (161). Se al vantaggio dei centimetri in più si aggiunge quello del sistema elettrico, che è meno ingombrante della meccanica termica, il risultato è un abitacolo «open space» molto arioso, adatto alle esigenze di una famiglia. Spazio a volontà per le persone e i bagagli: la capacità del vano di carico, viaggiando in cinque, è di 543 litri (oltre 20 in più della Tiguan). A tutto ciò, il nuovo modello aggiunge la versatilità di un’altezza libera da terra di 16 centimetri, superiore a quella delle normali berline (corrisponde a quella della T-Roc) quanto basta per affrontare gli sterrati senza paura di toccare sotto.
La ID.4 è una «tutto dietro»: motore e trazione sono posteriori. L’unità motrice (pesa 90 kg) è sistemata quasi sull’asse posteriore ed è collegata a questo da cambio (a una marcia) e differenziale. Al centro della vettura c’è il pacco batterie da 52 kW (pesa 344 chili) o da 77 (quasi 500 chili).
Quattro gli allestimenti. Quello d’ingresso, battezzato City (43.150 euro; 299 euro al mese con la formula il «Progetto valore Vw»), monta la batteria da 52 kWh — autonomia di 344 km nel ciclo Wltp — che alimenta un motore da 170 cv, con 310 Nm di coppia.
La batteria da 77 kWh — motore da 204 cv e 310 Nm di coppia; autonomia di 520 km — si trova su tre allestimenti: Life (49.150 euro; 399 al mese con «Progetto valore Vw»); Business (53.150 euro; 449 al mese) e Tech (57.150 euro; 499 al mese). Solo online si possono acquistare, fino a esaurimento dello stock, gli allestimenti di lancio First (49.100 euro) e First Max (59.100). Questi prezzi non tengono conto degli incentivi statali e regionali: potendoli sfruttare, dunque, la soglia si abbassa notevolmente.
Al volante, la sensazione è (quasi) come quella che si avrebbe in barca a vela: il silenzio crea un’insolita, piacevole, atmosfera. Anche perché la ID.4 risponde con vigore alle sollecitazioni dell’acceleratore: se si affonda, l’auto scatta e riprende come una sportiva (almeno con la batteria da 77 kWh). Niente leva del cambio: le modalità di guida sono gestite dal manettino rotante a destra del quadro comandi, a sua volta essenziale. Le informazioni importanti appaiono sul vetro grazie all’head up display, dotato di realtà aumentata (funziona bene). Per il resto questa trazione posteriore non pone problemi: si guida come un’auto convenzionale e il peso delle batterie non si sente.
Cambia, invece, il «rapporto» con i freni. Il sistema (due dischi e due tamburi) si usa poco rispetto all’abitudine. In rilascio ci pensa il recupero di energia a frenare a sufficienza, tanto che dopo un po’ ci si accorge di frenare usando solo il pedale dell’acceleratore...
Per ricaricare le batterie ci sono le wallbox domestiche (da 499 euro) e un programma chiamato «We Charge» per le colonnine pubbliche (previsto lo sconto di 0,50 euro per kW alle Ionity). In estate arriverà la ID.4 con la trazione integrale, e negli stessi giorni si comincerà a vedere qualcosa della ID.5, ossia la versione coupé della ID.4, che verrà lanciata (verso novembre) a due e a quattro ruote motrici. Insomma: la famiglia ID, a «zero emissioni», fa sul serio ed è in crescita.