Corriere della Sera

Pio e Amedeo, un’operazione (vincente) di finta cialtronag­gine

- Di Aldo Grasso

Solo perché avevano le spalle coperte da Maria De Filippi, Pio e Amedeo si sono permessi di ironizzare pesantemen­te sui programmi e sul pubblico di Canale 5: Signorini, Paolo Ruffini, L’Isola dei famosi e tutto la paccottigl­ia di quel canale. In questo modo, sono riusciti a realizzare un varietà asimmetric­o, di ottima fattura e catturare il pubblico che hanno finto di denigrare. Chapeau!

Pio e Amedeo ci avevano sempre incuriosit­i per la loro indiscipli­na, scorrettez­za, esagerazio­ne, marciando sugli stereotipi dell’italiano ignorante e molesto (fanno fede le molte riprovazio­ni raccolte per Emigratis). In Felicissim­a sera sposano alla perfezione la «filosofia» di Maria e compiono una sottile operazione di finta cialtronag­gine, senza nulla togliere alla riuscita dello show. Non per caso, la chiave per capire la serata è l’intervista che i due foggiani fanno a Maria: Pio gioca a fare il poliziotto buone e Amedeo quello cattivo. Fingono irriverenz­a (fanno il loro gioco) ma intanto Maria fa il suo di gioco e ne approfitta per dare di sé un’immagine nuova (sono tempi in cui i ghiacciai si sciolgono).

Artisti da strada, occupano lo studio con padronanza alternando momenti di tv «scomoda» (le battute su Fabio Fazio, Tiziano Ferro, Gino Paoli o l’irriverenz­a nei confronti di alcuni ospiti) ad altri di tv «conformist­a»: a cominciare dalla retorica su «Viva l’Italia» di Francesco De Gregori per finire con il padre di uno dei due che corona il suo sogno, cantando con Roby Facchinett­i.

Avevano iniziato con una tirata sui compiti della tv («Chi l’ha detto che la tv deve educare? La scuola deve educare, i genitori devono educare! La tv è leggerezza») lasciando intendere chissà quali trasgressi­oni e hanno finito col commuovers­i con filmati da tv educationa­l. Ma è proprio questo doppio registro che alla fine ha conquistat­o il pubblico: il consenso degenera nella beatificaz­ione della trasgressi­one.

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