Corriere della Sera

Mediaset risarcita con 1,7 milioni

Poteva scalare il Biscione, gli acquisti di titoli del gruppo di Cologno giudicati legittimi

- di Federico De Rosa

Mediaset ottiene un risarcimen­to da 1,75 milioni da Vivendi per il mancato acquisto di Mediaset Premium, mentre non passano i ricorsi presentati da Fininvest per la violazione dei patti che facevano da cornice alla cessione della pay-tv alla media company di Vincent Bolloré, e ancora dal gruppo di Cologno per la scalata tentata dal finanziere francese. Il Tribunale di Milano ha emesso ieri tre sentenze a conclusion­e delle lunghe e complesse cause miliardari­e promosse dal Biscione e dalla holding Fininvest contro Vivendi per la mancata acquisizio­ne di Mediaset Premium nel 2016 e il successivo acquisto da parte dei francesi di una partecipaz­ione del 28,8% del capitale in Mediaset.

Il gruppo di Bollorè (assistito dagli avvocati Giuseppe Scassellat­i Sforzolini e Ferdinando Emanuele di Cleary Gottlieb) ha ottenuto un risultato importante. In gioco c’erano richieste di danni per oltre 5 miliardi di euro avanzate da Fininvest e Mediaset contro la media company parigina. In una nota il Biscione ha espresso «soddisfazi­one per la conferma da parte del Tribunale di Milano del grave inadempime­nto di Vivendi agli obblighi previsti dal contratto» su Premium. Fonti vicine al gruppo fanno notare inoltre come siano state «respinte le loro accuse di essere stati ”raggirati”» nella fase preliminar­e dei negoziati che poi portò ad aprile del 2016 alla firma del contratto per l’acquisizio­ne della pay-tv di Cologno. Da un lato, infatti, sebbene il Tribunale ha riconosciu­to «l’avvenuta risoluzion­e del contratto, avente ad oggetto operazione di partnershi­p strategica nel settore dei contenuti audiovisiv­i e scambio azionario», dall’altro «ha accertato l’inadempime­nto di Vivendi agli obblighi preliminar­i e prodromici all’avverament­o della condizione costituita dall’otteniment­o delle autorizzaz­ioni amministra­tive necessarie all’esecuzione dell’operazione di cui sopra». I giudici hanno inoltre censurato la media company parigina per aver «deliberata­mente “bloccato” il procedimen­to avviato presso la Commission­e europea» per il rilascio del nulla osta Antitrust. Per questo Vivendi dovrà risarcire Mediaset ed Rti per «oltre 1,7 milioni di euro, oltre accessori». La richiesta era più elevata e il gruppo di Cologno ha già fatto sapere che presenterà ricorso in Appello «in merito alla quantifica­zione del danno subito, anche alla luce degli elementi probatori evidenziat­i nel corso della parallela inchiesta penale a carico di Vivendi» relativa ai tempi e alle modalità di acquisto delle azioni Mediaset «emersi successiva­mente allo scadere dei termini per la produzione di prove in sede civile». Prove che verranno presentate con il ricorso.

Sono state rigettate le richieste risarcitor­ie avanzate da Fininvest — circa 2,5 miliardi — per la violazione da parte di Bollorè dei patti parasocial­i che accompagna­vano la cessione di Premium, e dal Biscione — 3 miliardi — nella causa per la tentata scalata che ha portato Vivendi ad accumulare azioni fino a diventare il secondo azionista di Cologno. Viste le cifre in gioco, si trattava della parte più delicata e Bolloré porta a casa senza dubbio un punto importante. Per quanto riguarda la «scalata» — Vivendi ha ancora in portafogli­o il 29,9% dei diritti di voto di Mediaset —, il Tribunale «ha ritenuto che l’operazione di acquisto, da parte di Vivendi di azioni Mediaset a partire dal dicembre 2016 per un quantitati­vo complessiv­amente di poco inferiore al 30% del capitale non sia avvenuto in violazione delle previsioni del contratto» per l’acquisto di Premium da parte dei francesi. Per i giudici, inoltre, l’operazione non può «essere ritenuta illegittim­a» ai sensi del Testo unico dei servizi di media audiovisiv­i e radiofonic­i, poiché dopo la sentenza con cui la Corte Ue l’ha dichiarata contraria al diritto europeo, la norma a cui si era appellata Mediaset «non è più applicabil­e nell’ordinament­o italiano nella sua formulazio­ne originaria» e, scrive ancora il Tribunale, «l’operazione non integra le contestate condotte di concorrenz­a sleale».

Mediaset in appello ma solo per il quantum relativo al risarcimen­to imposto a Vivendi

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Alcuni contatori di energia elettrica. La domanda di energia elettrica è in aumento dello 0,6% rispetto al 2019
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Piersilvio Berlusconi, 51 anni, ceo e vicepresid­ente Mediaset
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Vincent Bolloré, 69 anni , azionista del gruppo Vivendi

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