Annalena, l’ex tuffatrice che punta al dopo Merkel
Ex atleta, 40 anni, 2 figlie: sarebbe la più giovane dei cancellieri tedeschi
Per la prima volta nella loro storia i Verdi puntano alla guida della Germania. Lo faranno con Annalena Baerbock. «Oggi si apre un nuovo capitolo per noi e anche per il Paese», ha detto accettando la candidatura.
«Io mi candido per il cambiamento, la politica vive di questo. Gli altri sono per lo status quo», risponde Annalena Baerbock alla domanda sulla sua inesperienza. E nella sicurezza di sé con cui lo dice, c’è tutto il significato rivoluzionario di questa giornata. Pochi minuti prima l’altro co-presidente, Robert Habeck, ha annunciato che sarà lei la candidata alla cancelleria dei Verdi alle elezioni federali di settembre. Per la prima volta nei loro 40 anni di storia i Grünen puntano alla guida della Germania. Lo fanno con la più giovane Kanzlerkandi-datin di sempre, una donna nata nello stesso anno della loro fondazione, che in soli tre anni li ha trasformati nel nuovo baricentro della politica tedesca. Lo fanno rivendicando un’ambizione che ancora pochi anni fa sarebbe apparsa velleitaria, ma che oggi è credibile e realistica. Lo fanno con un’impressionante dimostrazione di disciplina e unità, che fa risaltare ancora di più lo psicodramma in corso nelle stesse ore dentro la Cdu-Csu. È il salto definitivo verso il centro della società di un partito già ribelle e antagonista, che tra pochi mesi potrebbe addirittura esprimere la nuova cancelliera.
«Oggi si apre un nuovo capitolo per noi, e se faremo bene, anche per il nostro Paese», dice Baerbock accettando la candidatura, che verrà formalizzata in un congresso straordinario a metà giugno. Dopo sedici anni nel segno rassicurante ma senza vera direzione di marcia di Angela Merkel, «navigare a vista non basta più». La Germania ha bisogno di «un nuovo inizio». Baerbock promette «una politica che sappia guardare avanti e osare di più, sappia prendere decisioni difficili, ma sappia anche rimanere umana, empatica e ascoltare i cittadini». Ma dovranno esserci anche un nuovo stile e una nuova cultura, dove gli avversari si rispettano, le critiche si prendono sul serio e «si lavora insieme, non l’uno contro l’altro». Baerbock non indica preferenze sui possibili alleati, ma avverte tutti che con i Verdi al governo bisognerà lavorare per «un’Europa forte», che «dovrà adottare politiche più chiare e determinate nei confronti dei Paesi autoritari». Una frecciata diretta alla linea, considerata troppo accomodante, della cancelliera Merkel nei confronti di Russia e Cina. Alla guida dei Verdi dal 2018, Baerbock e Habeck sono riusciti nel miracolo di riconciliare le diverse anime del partito intorno a un progetto di governo. Un’operazione vincente, se è vero che dall’8,9% racimolato alle elezioni del 2017, i Grünen vengono oggi accreditati del 23% delle intenzioni di voto e governano in 11 dei 16 Länder federali.
I meriti vanno equamente divisi. Il carisma, l’affabulazione retorica e la «forza tranquilla» di Habeck hanno giocato un ruolo fondamentale. Ma a fare la differenza sono state le capacità organizzative, la padronanza fin nei dettagli di temi anche complessi, l’instancabilità e l’empatia di Annalena Baerbock, vera beniamina del partito che l’ha rieletta con il 98% dei voti.
Eppure, quando divenne co-presidente, era quasi sconosciuta. Nata in un piccolo villaggio vicino Hannover, in Bassa Sassonia, Baerbock da anni ha fatto del Brandeburgo, un Land dell’Est, il centro della propria vita: a Potsdam è la sua base politica e lì vive con il marito e le sue due bambine. La candidata-cancelliera dei Verdi si è laureata in Scienze politiche ad Amburgo e ha studiato alla London School of Economics, prima di lavorare come assistente di una deputata ambientalista al Parlamento europeo. Avrebbe voluto fare la giornalista, l’inviato di guerra. Ma nel 2013 interruppe il suo dottorato di ricerca sulle catastrofi naturali e l’aiuto umanitario per dedicarsi alla politica a tempo pieno: venne eletta al Bundestag e si fece subito una fama di stakanovista, occupandosi con competenza ed efficacia di clima, politica economica, energia e povertà infantile.
Annalena Baerbock ha anche un passato di atleta nel trampolino elastico, specialità nella quale ha vinto una medaglia di bronzo ai campionati nazionali di ginnastica. La metafora è scontata, ma rende il concetto: quello di ieri è stato il salto più importante della sua vita. Ma dovrà farne ancora molti di carpiati e mortali, in una campagna elettorale che si annuncia difficile e senza esclusione di colpi. L’ultimo salto, quello decisivo, potrebbe portarla a soli 40 anni alla guida del primo Paese d’Europa. Sarebbe la più giovane cancelliera di sempre.
Io mi candido per il cambiamento Oggi si apre un nuovo capitolo per noi e, se faremo bene, per il nostro Paese