Corriere della Sera

Annalena, l’ex tuffatrice che punta al dopo Merkel

Ex atleta, 40 anni, 2 figlie: sarebbe la più giovane dei cancellier­i tedeschi

- di Paolo Valentino

Per la prima volta nella loro storia i Verdi puntano alla guida della Germania. Lo faranno con Annalena Baerbock. «Oggi si apre un nuovo capitolo per noi e anche per il Paese», ha detto accettando la candidatur­a.

«Io mi candido per il cambiament­o, la politica vive di questo. Gli altri sono per lo status quo», risponde Annalena Baerbock alla domanda sulla sua inesperien­za. E nella sicurezza di sé con cui lo dice, c’è tutto il significat­o rivoluzion­ario di questa giornata. Pochi minuti prima l’altro co-presidente, Robert Habeck, ha annunciato che sarà lei la candidata alla cancelleri­a dei Verdi alle elezioni federali di settembre. Per la prima volta nei loro 40 anni di storia i Grünen puntano alla guida della Germania. Lo fanno con la più giovane Kanzlerkan­di-datin di sempre, una donna nata nello stesso anno della loro fondazione, che in soli tre anni li ha trasformat­i nel nuovo baricentro della politica tedesca. Lo fanno rivendican­do un’ambizione che ancora pochi anni fa sarebbe apparsa velleitari­a, ma che oggi è credibile e realistica. Lo fanno con un’impression­ante dimostrazi­one di disciplina e unità, che fa risaltare ancora di più lo psicodramm­a in corso nelle stesse ore dentro la Cdu-Csu. È il salto definitivo verso il centro della società di un partito già ribelle e antagonist­a, che tra pochi mesi potrebbe addirittur­a esprimere la nuova cancellier­a.

«Oggi si apre un nuovo capitolo per noi, e se faremo bene, anche per il nostro Paese», dice Baerbock accettando la candidatur­a, che verrà formalizza­ta in un congresso straordina­rio a metà giugno. Dopo sedici anni nel segno rassicuran­te ma senza vera direzione di marcia di Angela Merkel, «navigare a vista non basta più». La Germania ha bisogno di «un nuovo inizio». Baerbock promette «una politica che sappia guardare avanti e osare di più, sappia prendere decisioni difficili, ma sappia anche rimanere umana, empatica e ascoltare i cittadini». Ma dovranno esserci anche un nuovo stile e una nuova cultura, dove gli avversari si rispettano, le critiche si prendono sul serio e «si lavora insieme, non l’uno contro l’altro». Baerbock non indica preferenze sui possibili alleati, ma avverte tutti che con i Verdi al governo bisognerà lavorare per «un’Europa forte», che «dovrà adottare politiche più chiare e determinat­e nei confronti dei Paesi autoritari». Una frecciata diretta alla linea, considerat­a troppo accomodant­e, della cancellier­a Merkel nei confronti di Russia e Cina. Alla guida dei Verdi dal 2018, Baerbock e Habeck sono riusciti nel miracolo di riconcilia­re le diverse anime del partito intorno a un progetto di governo. Un’operazione vincente, se è vero che dall’8,9% racimolato alle elezioni del 2017, i Grünen vengono oggi accreditat­i del 23% delle intenzioni di voto e governano in 11 dei 16 Länder federali.

I meriti vanno equamente divisi. Il carisma, l’affabulazi­one retorica e la «forza tranquilla» di Habeck hanno giocato un ruolo fondamenta­le. Ma a fare la differenza sono state le capacità organizzat­ive, la padronanza fin nei dettagli di temi anche complessi, l’instancabi­lità e l’empatia di Annalena Baerbock, vera beniamina del partito che l’ha rieletta con il 98% dei voti.

Eppure, quando divenne co-presidente, era quasi sconosciut­a. Nata in un piccolo villaggio vicino Hannover, in Bassa Sassonia, Baerbock da anni ha fatto del Brandeburg­o, un Land dell’Est, il centro della propria vita: a Potsdam è la sua base politica e lì vive con il marito e le sue due bambine. La candidata-cancellier­a dei Verdi si è laureata in Scienze politiche ad Amburgo e ha studiato alla London School of Economics, prima di lavorare come assistente di una deputata ambientali­sta al Parlamento europeo. Avrebbe voluto fare la giornalist­a, l’inviato di guerra. Ma nel 2013 interruppe il suo dottorato di ricerca sulle catastrofi naturali e l’aiuto umanitario per dedicarsi alla politica a tempo pieno: venne eletta al Bundestag e si fece subito una fama di stakanovis­ta, occupandos­i con competenza ed efficacia di clima, politica economica, energia e povertà infantile.

Annalena Baerbock ha anche un passato di atleta nel trampolino elastico, specialità nella quale ha vinto una medaglia di bronzo ai campionati nazionali di ginnastica. La metafora è scontata, ma rende il concetto: quello di ieri è stato il salto più importante della sua vita. Ma dovrà farne ancora molti di carpiati e mortali, in una campagna elettorale che si annuncia difficile e senza esclusione di colpi. L’ultimo salto, quello decisivo, potrebbe portarla a soli 40 anni alla guida del primo Paese d’Europa. Sarebbe la più giovane cancellier­a di sempre.

Io mi candido per il cambiament­o Oggi si apre un nuovo capitolo per noi e, se faremo bene, per il nostro Paese

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(Afp); (Getty), (Lapresse)
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La politica Annalena Baerbock candidata alla cancelleri­a dei Verdi tedeschi in alto con Angela Merkel in basso con il co-leader Robert Habeck

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