Sette ragioni (e mezza) per tifare contro
Sette motivi (e mezzo) per cui la Superlega sembra una cattiva idea.
1. Perché Napoli-Inter, domenica sera, è stata una buona partita. Così Atalanta-Juventus, nel pomeriggio. CagliariParma, sabato, è stata ancora più bella. Atalanta, Napoli, Cagliari e Parma non vengono neppure prese in considerazione, per la Superlega. Ma quelle squadre - e tante altre, in Italia e in Europa piacciono, a chi ama il calcio. Patrizi e plebei del pallone? Che tristezza.
2. Perché - tra campionati, coppe nazionali, coppe europee e squadre nazionali - si gioca ormai ogni pochi giorni. Quando si dovrebbe disputare la Superlega? In un universo parallelo, come Matrix?
3. Perché la Superlega è incompatibile con la Champions League. A quest’ultima si accede per merito, alla prima per denaro e accordi preventivi. La Superlega, come un resort di lusso, non prevede retrocessioni. Entri, paghi, rimani.
4. Perché la Superlega europea sembra una scopiazzatura della Nba americana: sfide incrociate, regole complesse, squadre perennemente in viaggio, marketing esasperato. Ma il basket Usa è arrivato lì attraverso un percorso. Non di colpo, a sorpresa, per le fantasie di qualche miliardario.
5. Perché, se è una questione di soldi, ci sono altri modi in cui le società di calcio - grandi e piccole - possono guadagnarne. Garantendo stadi sicuri e puliti, per esempio, e favorendo le trasferte. È un momento difficile, dopo un anno di pandemia? Le società non reggono più il peso degli ingaggi? Riducano quelli, invece di smontare tutto il resto.
6. Perché i tifosi non lo accetteranno. Neppure quelli delle 12 grandi squadre coinvolte. Se la mia amata Inter insistesse con questa follia, prenderei in considerazione una soluzione drastica: basta stadio e basta abbonamento in Tv. Come me, credo, decine di milioni di appassionati in Italia e in Europa.
7. (personale) Perché questo è un anno bello, per i colori nerazzurri. Volete rovinarcelo a tutti i costi?
PS E se la Superlega fosse una Supercazzola, stile Amici miei? Noi qui a preoccuparci e discutere, mentre i Paperoni del pallone ridono alle nostre spalle.