Corriere della Sera

Rummenigge: danneggia tutti, noi stiamo fuori

Abbiamo esagerato con le spese, vanno ridotti i costi È il momento di pensare a un calcio meno arrogante

- di Paolo Tomaselli

Kalle Rummenigge, Ceo del Bayern Monaco e predecesso­re di Agnelli alla guida dell’Eca: perché si è arrivati a tutto questo?

«Se ne parlava da dieci anni e abbiamo sempre deciso di mantenere il modello esistente. Poi il coronaviru­s ha danneggiat­o tutto il calcio europeo, soprattutt­o le grandi squadre, che senza tifosi allo stadio hanno perso tanto. Alcuni club hanno pensato che fosse quindi il momento buono per fare una Superlega. Ed è nato un grande casino...».

Le modalità colpiscono. Il presidente Ceferin ha avuto parole molto dure contro Agnelli, che ne pensa?

«Mi dispiace che sia successo quel che è successo, perché hanno sempre avuto un rapporto amichevole e hanno collaborat­o bene. L’importante adesso è riprendere un certo dialogo. La mia speranza è quella di trovare ancora una soluzione, perché la Superlega danneggia tutto il calcio europeo. E dobbiamo evitarlo».

La soluzione qual è?

«La soluzione è ridurre i costi. Con la Superlega i club cercano di risolvere il problema dei debiti, peggiorati con la pandemia. Ma la strada non può essere quella di incassare sempre di più e pagare sempre di più giocatori e agenti. Dobbiamo ridurre un po’ le cose, non metterne altre sul tavolo. Abbiamo esagerato con le spese: tutti, nessuno escluso. È il momento di fare un calcio meno arrogante».

Anticipare la Super Champions è una possibilit­à?

«No, quella del 2024 non si può anticipare, perché i diritti del marketing sono stati venduti. Le riforme sono confermate dal 2024: venerdì anche Agnelli era d’accordo».

Un presidente che fa gli interessi contrari dell’associazio­ne che rappresent­a non le sembra grave?

«Purtroppo volevo parlare con lui, ma non sono riuscito a trovarlo al telefono. Non so le sue motivazion­i e senza saperle non voglio criticarlo. Forse c’è una motivazion­e che non conosco: magari riesco a parlarci e a capire meglio».

Il fatto che oltre a Juve e Milan aderisca anche l’Inter alla Superlega la sorprende?

«Si dice che anche l’Inter abbia grossi problemi finanziari e magari pensa di risolverli così. L’incasso di cui parlano per la Superlega sembra enorme, ma non so se alla lunga i problemi saranno risolti. Io non ci credo. Non si può incassare sempre di più per compensare le spese».

Anche l’Uefa ha fatto i suoi errori, non trova?

«Il mercato è esploso nell’anno di Neymar, ma eravamo già sulla via sbagliata e non è colpa di Uefa e Fifa. Adesso abbiamo la grande chance di trovare soluzioni per tornare a un calcio più razionale. Tutte le aziende in Italia, Giappone, Germania o Usa pensano a ridurre i costi: solo nel calcio si pensa di risolvere tutto con l’aumento dei ricavi».

Lei ad agosto si aspetta di giocare la Champions senza Real, Juventus, Liverpool?

«Sinceramen­te spero di no, fatico ad immaginarl­o. È un danno, su questo non si discute: senza dodici grandi squadre la competizio­ne è danneggiat­a».

Conferma che il Bayern non entra nella Superlega?

«Non siamo dentro perché non vogliamo farne parte. Siamo contenti di giocare in Bundesliga, un business ‘pane e burro’, come dicono gli inglesi. Siamo contenti di fare la Champions e non dimentichi­amo la responsabi­lità verso i nostri tifosi, che sono generalmen­te contro una riforma del genere. E sentiamo anche la responsabi­lità verso il calcio in generale».

Con un miliardo di debiti come il Barcellona è più difficile fare certe scelte?

Pane e burro

Non vogliamo fare parte della Superlega, siamo contenti di fare la Champions e la Bundesliga: il nostro business «pane e burro»

Un simbolo in panchina

Non abbiamo ancora deciso sull’allenatore. Certo, Klopp ha parlato pesantemen­te contro la Superlega e contro la sua società

Il Coronaviru­s ha peggiorato i conti dei grandi club che sperano di risolvere il problema dei debiti con la Superlega. Ma solo nel calcio si pensa di sistemare le cose aumentando sempre i ricavi invece di spendere meno

«Noi fortunatam­ente non abbiamo questi debiti».

La scelta delle squadre inglesi è dovuta alle proprietà americane?

«Sì, perché in Europa si spende tanto e magari non si vince. Negli Usa si pensa per prima cosa a guadagnare».

Klopp, tecnico del Liverpool, è nemico storico della Superlega. Se venisse al Bayern sarebbe un colpo anche simbolico, non trova?

«Non abbiamo ancora deciso sull’allenatore, prima vinciamo il campionato e poi decidiamo cosa fare. Certo lui ha parlato pesantemen­te contro la sua società…».

 ?? (Getty Images) ?? «Kalle» Karl-Heinz Rummenigge, 65 anni, oggi è Ceo del Bayern Monaco, club nel quale aveva giocato da attaccante dal 1974 al 1984.
In Italia ha militato nell’Inter dal 1984 al 1987 segnando 24 gol. Ha vinto due volte il Pallone d’oro, nel 1980 e nel 1981
(Getty Images) «Kalle» Karl-Heinz Rummenigge, 65 anni, oggi è Ceo del Bayern Monaco, club nel quale aveva giocato da attaccante dal 1974 al 1984. In Italia ha militato nell’Inter dal 1984 al 1987 segnando 24 gol. Ha vinto due volte il Pallone d’oro, nel 1980 e nel 1981

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