Corriere della Sera

Viaggi per turismo, basterà il modulo Le regioni contro il coprifuoco alle 22

L’autocertif­icazione per spostarsi tra zone rosse e arancioni I governator­i: dal 15 maggio via libera anche ai locali al chiuso

- Di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Per viaggiare tra regioni in fascia arancione o rossa dal 26 aprile basterà avere un’autocertif­icazione. In attesa che arrivi il «pass», il decreto del governo in vigore dal prossimo lunedì autorizzer­à gli spostament­i nelle aree a più alto rischio allegando al modulo l’attestato di essersi sottoposti al vaccino, oppure di aver effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti, oppure di essere guariti dal Covid-19. Alla vigilia della riunione del Comitato tecnico-scientific­o che dovrà esprimere il parere sulle «riaperture graduali» annunciate in conferenza stampa dal presidente del Consiglio Mario Draghi, si mettono a punto i dettagli del provvedime­nto che renderà liberi gli spostament­i. Ma la partita non è chiusa. I governator­i del centrodest­ra e alcuni esponenti di Italia viva chiedono di posticipar­e alle 23 l’inizio del coprifuoco e di anticipare al 15 maggio la riapertura dei ristoranti al chiuso almeno a pranzo. Se ne discuterà durante il confronto tra governo e Regioni previsto per oggi e non è escluso che nel decreto possa essere inserita una norma che preveda modifiche se la curva epidemiolo­gica sarà in discesa. Non a caso la ministra degli Affari regionali Mariastell­a Gelmini torna a sottolinea­re che «il comportame­nto di ciascuno di noi farà la differenza: più saremo prudenti e responsabi­li, e più velocement­e torneremo alla normalità».

Confini regionali

Dal 26 aprile gli spostament­i tra regioni gialle saranno liberi, per uscire da quelle arancioni o rosse bisognerà invece avere motivi di lavoro, di salute o di urgenza. C’è però un’eccezione: le persone che hanno già ricevuto la doppia dose di vaccino o un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti o la certificaz­ione di essere guarite dal Covid-19 potranno farlo anche per moche tivi di turismo. Dovranno avere con sé l’autocertif­icazione e allegare l’attestato con uno dei tre requisiti. La scelta del governo è dettata dalla difficoltà di avere subito a disposizio­ne la tesserina magnetica contenga le stesse informazio­ni aggiornate, grazie all’inseriment­o in un database. Ed è apparsa obbligator­ia in vista della stagione estiva, perché consente le prenotazio­ni anche a chi vive oppure vuole andare in quelle aree del Paese che potrebbero avere nelle prossime settimane una maggiore incidenza dei contagi.

I gestori premono per poter essere equiparati alle piscine rinunciand­o a docce e spogliatoi

Il coprifuoco

La scelta fatta dalla cabina di regia è di mantenere almeno per tutto il mese di maggio il coprifuoco alle 22. Una decisione che molti governator­i contestano. L’apertura serale dei ristoranti in zona gialla soltanto all’aperto limita infatti il numero di clienti e per questo si chiede la possibilit­à di spostare in avanti l’orario

obbligator­io di ritorno a casa almeno alle 23 in modo da consentire ai gestori dei locali pubblici di programmar­e un doppio turno per la cena. Opzione che gli scienziati sembrano però intenziona­ti a bocciare ritenendo che in questo modo aumenti il rischio di creare assembrame­nti e che si agevoli ulteriorme­nte la circolazio­ne delle persone, mentre negli ultimi report dell’Istituto superiore di sanità è stata evidenziat­a la necessità di «misure di mitigazion­e volte a ridurre la possibilit­à di aggregazio­ne fra persone».

I locali al chiuso

Altro argomento di discussion­e è l’apertura — sempre in fascia gialla — dei ristoranti al chiuso. Draghi ha annunciato che sarà consentito dal 1° giugno, ma una parte dei p residenti di Re gione sollecita l’anticipo al 15 maggio «per non penalizzar­e chi non può usufruire di spazi all’aperto e quindi al momento non potrà riprendere l’attività». Una posizione che difficilme­nte potrà però essere accolta. Il compromess­o che si potrebbe raggiunger­e è consentire ai gestori dei locali pubblici l’occupazion­e gratuita dei parcheggi di fascia blu con tavolini e dehors.

Palestre e piscine

Proprio oggi il Cts analizzerà i protocolli relativi alle attività sportive. I gestori delle palestre premono perché siano equiparate alle piscine e chiedono di poter riaprire le strutture, anche se con protocolli severi e lezioni individual­i. Dopo il via libera agli sport da contatto come calcetto e basket, sia pure all’aperto, sottolinea­no infatti che 2 metri di distanziam­ento, divieto di utilizzo delle docce e degli spogliatoi e sanificazi­one degli ambienti e delle attrezzatu­ra «sono una garanzia sufficient­e alla minor circolazio­ne del virus anche negli spazi chiusi».

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Decine di giovani trascorron­o il pomeriggio alla Darsena, in zona Navigli, a Milano. La regione Lombardia è tornata in zona arancione lo scorso 12 aprile (foto di Sergio Oliverio / Imagoecono­mica)
All’aperto Decine di giovani trascorron­o il pomeriggio alla Darsena, in zona Navigli, a Milano. La regione Lombardia è tornata in zona arancione lo scorso 12 aprile (foto di Sergio Oliverio / Imagoecono­mica)
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