Corriere della Sera

Bologna, corre la renziana Conti Ora il Pd teme per le primarie

«Sarà un progetto senza simboli, trasversal­e». Dem divisi tra due assessori in corsa

- Francesco Rosano

Nella città delle Due Torri, dove il Pd si è attorcigli­ato per mesi attorno all’opportunit­à di fare le primarie per scegliere nel proprio orto il candidato sindaco, alla fine è stato Matteo Renzi a sbloccare la partita. Due settimane fa l’ex Rottamator­e ha lanciato la candidatur­a di Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro passata dal Pd a Italia viva nel 2019. Ieri, dopo giorni di polemiche che hanno mandato in tilt le donne dem, Conti è scesa in campo per le primarie del centrosini­stra «con un progetto politico senza bandiere o simboli, trasversal­e e indipenden­te». Cioè mettendo da parte Renzi, pur restando in Iv. E aprendo una sfida, tutt’altro che scritta, contro i due assessori-candidati del Pd: Matteo Lepore, considerat­o il favorito e spinto anche dal Nazareno, e Alberto Aitini, gradito a Base riformista.

Tra i dirigenti dem di vecchia data c’è chi grida da tempo al rischio di «un nuovo 1999», cioè una sconfitta del centrosini­stra percepita sempre come clamorosa in una città dove il Pci-Pds-Ds-Pd ha governato praticamen­te sempre dal Dopoguerra, eccezion fatta per il mandato del civico (sostenuto dal centrodest­ra) Giorgio Guazzaloca. In realtà, con la discesa in campo di Conti, il rischio è un altro: che nella contesa tra due nomi del Pd la spunti alla fine una candidatur­a che arriva da Italia viva. «I capponi di Renzo. Anzi, di Renzi», ironizza qualcuno, confidando che Conti abbia comunque le carte in regola per sconfigger­e il centrodest­ra. Che un candidato, ancora, non ce l’ha. E sembra determinat­o a indicarlo, preferibil­mente civico, solo dopo aver capito quale sarà il nome del centrosini­stra.

La domanda è quale centrosini­stra, visto che in caso di vittoria della sindaca renziana ci sono già M5S e sinistra pronti a darsi alla fuga. «Il Pd non può avere paura delle primarie, il nostro invito sarà fare il centrosini­stra con le primarie», ripetono dal Pd bolognese. Si vedrà.

Intanto Conti, dopo aver amministra­to per quasi due mandati il Comune più ricco del Bolognese (reddito medio di 29.529 euro, concittadi­no illustre il cantante Gianni Morandi), si presenta per replicare a Bologna ciò che ha fatto a San Lazzaro. A partire dalla lotta al consumo di suolo, che l’ha resa un’icona nazionale ai tempi del suo stop al maxi-insediamen­to nella frazione di Idice nel 2015 (da lì lo strappo con le coop e, a cascata, con il Pd). Ma anche i nidi gratuiti, la sicurezza, l’ascolto dei cittadini sulle grandi opere (Bologna aspetta i cantieri di un nuovo tram e del Passante, l’allargamen­to di tangenzial­e e autostrada nel bel mezzo della città). Se le si fa notare che con lei M5S e sinistra potrebbero rompere con il Pd, risponde senza esitazione: «La mia storia amministra­tiva dimostra che sono una persona che cuce, non una che strappa». L’ombra di Renzi, comunque, allontana già amici di vecchia data come il pentastell­ato Massimo Bugani. Figuriamoc­i il resto del M5S, o la sinistra rosso-verde (agguerriti­ssima a queste latitudini).

Il Pd, intanto, ha blindato il suo candidato di punta: Matteo Lepore. Su di lui scommette Enrico Letta, che ieri ha incontrato i vertici del partito locale e lo stesso Lepore. Il segretario del Pd è pronto a partecipar­e sabato a un’iniziativa con l’assessore alla Cultura. La sfida bolognese, però, è tutta da giocare in vista di gazebo (anche virtuali) attesi per metà giugno.

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Il video Isabella Conti, 38 anni, ex Pd, sindaca di San Lazzaro di Savena, si candida a Bologna

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