I Tre Allegri Ragazzi Morti: «Salviamo i piccoli club»
«Si sente parlare delle grandi capienze e dei grandi eventi, ma la musica live cresce soprattutto nei locali». A ricordarlo è Davide Toffolo, leader dei Tre Allegri Ragazzi Morti, quest’anno a Sanremo insieme agli Extraliscio, che con la sua band lancia un’operazione a sostegno dei club italiani in questo momento che definisce «drammatico e difficilissimo». Domani alle 21 è possibile vedere in streaming su Bandcamp il concerto-documentario dei Tre Allegri «A casa tua»: il biglietto costa 15 euro che per metà vanno a coprire le spese di realizzazione e per l'altra metà vanno a sostenere uno dei 26 locali aderenti all’iniziativa.
Tutti posti che gli amanti dei concerti conoscono bene e che hanno lanciato tante band, i TARM non da ultimi: «Siamo vivi e indipendenti anche grazie alle tante situazioni sul territorio — spiega Toffolo, 56 anni, alla guida del gruppo mascherato da oltre 25, nonché affermato fumettista —. I locali sono parte della vita che ci manca e ospitano la dimensione quotidiana della musica che esiste a prescindere dall’evento. Perché i grandi live sono importanti, ma non sono l’unica coter sa né la principale».
L’operazione in streaming del gruppo di Pordenone, dice Toffolo, è «un atto gioioso, fatto con la convinzione di poancora ripartire». Ed è costruita «su dei concerti che abbiamo fatto la scorsa estate, tra cui quattro diurni in luoghi friulani particolari, con in più il racconto del nostro ritorno a casa, luogo esotico e di frontiera». Quel che emerge, spiega Toffolo, anche regista del docu-live, «è la natura del gruppo, specifica rispetto al resto del panorama rock, e anche la nostra purezza».
Fin dagli esordi, i TARM hanno rifiutato di rimanere incastrati nelle logiche commerciali (coprendosi anche il volto con le inconfondibili mascherine a forma di teschio): «Siamo nati con un’idea esplicita di auto-produzione, abbiamo fondato un’etichetta, La Tempesta, che muove e ha mosso tantissima musica. La libertà passa anche attraverso scelte precise, come per noi non vendere l’immagine e autogestirci».
Dall’esperienza a Sanremo, Toffolo racconta di aver ricevuto «un’enorme ondata di affetto». Se il Festival gli ha portato nuova popolarità, lo verificherà nei live, scherza: «Vedremo se ci saranno nuovi fan. Sicuramente in tanti hanno capito che sono bravissimo e bellissimo».