Corriere della Sera

Ma chi è Grillo?

- di Massimo Gramellini

Grillo non è il primo politico che difende un parente stretto dalle accuse della magistratu­ra dopo avere sbertuccia­to gli avversari quando facevano la stessa cosa. Però è il primo che non adombra il sospetto che si tratti di un complotto per fregare lui. E non per ingenuità, ma per inconsapev­olezza del suo ruolo. In quel video intriso di machis-moleninism­o, più che come un padre si esprime come un patriarca, ma di sicuro mai come un politico cosciente delle insidie e delle ricadute pubbliche dei suoi gesti. Il mistero ormai decennale di Grillo è questa sua natura di leader carsico, che solo saltuariam­ente si ricorda di rappresent­are il partito di maggioranz­a relativa. Gli viene in mente certe sere, quando è costretto a sorbirsi al telefono i monologhi di Dibba o i silenzi di Conte doppiati da Casalino. O certe mattine, quando si tratta di scendere a Roma per disegnare alte strategie. Nel resto del tempo, che poi è la vita, Grillo continua a pensare a sé stesso come a un privato cittadino, la cui unica dimensione pubblica è quella del comico. Persino l’orrido video dell’altro giorno, se gli si toglie il volume, si trasforma nell’irresistib­ile macchietta di un vecchio burbanzoso e collerico.

Davvero, in un momento di cupa disperazio­ne, molti di noi hanno immaginato che Grillo potesse diventare Napoleone, Che Guevara o almeno Ciceruacch­io, gente che alla politica pensava ventiquatt­r’ore al giorno e non, come lui, nei ritagli di tempo tra una battuta misogina e l’altra?

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy