Quali sono le reazioni avverse Come rilevare i sintomi e cosa fare
Casi limite, ma intervenire tempestivamente è fondamentale
Alcuni effetti collaterali molto rari, nello specifico i casi definiti da «trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino» (Vitt, dall’inglese «vaccine induced immune thrombotic thrombocytopenia») sono stati associati dall’Agenzia dei farmaci europea (Ema) ai vaccini AstraZeneca e Janssen, sviluppato da Johnson & Johnson. L’agenzia ha esposto le conclusioni dell’analisi effettuata sul farmaco di J&J ieri in conferenza stampa, specificando che i benefici dei due vaccini superano di gran lunga i rischi connessi e che i due farmaci sono sicuri ed efficaci.
1 Quanto frequenti sono i sintomi pericolosi?
Per entrambi i vaccini la menzione delle rare trombosi viene inserita nel foglietto illustrativo tra gli effetti collaterali: la frequenza (difficile da stimarsi con certezza) è data a un caso su centomila, senza fattori di rischio determinati da elementi come età e sesso, un particolare che Ema ha ribadito nella valutazione più recente, ma aveva già specificato in occasione del pronunciamento su AstraZeneca, lasciando poi ai singoli Stati le decisioni operative relative alla campagna vaccinale in corso «in base alla situazione pandemica e alla disponibilità di vaccini nei singoli Stati membri». In conferenza stampa è stata fornita anche una nuova ripartizione dei casi di coaguli di sangue con trombocitopenia per ciascun vaccino approvato in Ue: 8 casi segnalati con Johnson & Johnson (su oltre 7 milioni di persone vaccinate al 13 aprile negli Usa), 287 casi per AstraZeneca (di cui 142 dallo Spazio economico europeo su oltre 34 milioni di persone vaccinate), 25 casi per Pfizer e 5 per Moderna (in questi due ultimi casi le segnalazioni provengono solo dall’Europa e non dagli Usa).
2 A cosa bisogna stare attenti?
Individuare i sintomi cui prestare attenzione permette, nel caso, un intervento tempestivo che può essere risolutivo, anche perché da più parti si stanno mettendo a punto protocolli diagnostici e di terapia per affrontare le trombosi. Per quanto riguarda i sintomi, si sono presentati in media da cinque giorni dopo la somministrazione, fino a tre settimane dopo e si tratta di: gonfiore a un braccio o a una gamba, dolore addominale che non si risolve, cefalea che non passa o visione offuscata, vertigini, difficoltà a respirare o dolore toracico che non si risolve rapidamente, tachicardia o emorragie e lividi. La Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), nell’allegato alla circolare con cui il ministero della Salute aggiornava le indicazioni per l’uso del vaccino di AstraZeneca, confermava che non ci sono «specifici fattori di rischio», né «trattamenti preventivi» per questo tipo di effetti avversi.
3 Che fare se si sta male?
La terapia che da più parti si sta sperimentando parte dalla constatazione delle somiglianze della «trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino» con la «trombocitopenia indotta da eparina» osservata a volte nei pazienti trattati con questo farmaco. Il protocollo di intervento che si sta precisando prevede la somministrazione di immunoglobuline e alcuni fluidificanti del sangue (senza eparina) che possano aiutare a sciogliere i coaguli. L’Ema sottolinea l’importanza di essere informati: i pazienti devono segnalare i sintomi e i medici devono sapere che, in alcune persone, la trombosi può svilupparsi in siti insoliti (come il cervello o l’addome) e che, se è accompagnata da trombocitopenia (quantità insufficiente di piastrine), può rappresentare un effetto avverso della vaccinazione.