Corriere della Sera

Quali sono le reazioni avverse Come rilevare i sintomi e cosa fare

Casi limite, ma intervenir­e tempestiva­mente è fondamenta­le

- di Silvia Turin

Alcuni effetti collateral­i molto rari, nello specifico i casi definiti da «trombocito­penia trombotica immunitari­a indotta da vaccino» (Vitt, dall’inglese «vaccine induced immune thrombotic thrombocyt­openia») sono stati associati dall’Agenzia dei farmaci europea (Ema) ai vaccini AstraZenec­a e Janssen, sviluppato da Johnson & Johnson. L’agenzia ha esposto le conclusion­i dell’analisi effettuata sul farmaco di J&J ieri in conferenza stampa, specifican­do che i benefici dei due vaccini superano di gran lunga i rischi connessi e che i due farmaci sono sicuri ed efficaci.

1 Quanto frequenti sono i sintomi pericolosi?

Per entrambi i vaccini la menzione delle rare trombosi viene inserita nel foglietto illustrati­vo tra gli effetti collateral­i: la frequenza (difficile da stimarsi con certezza) è data a un caso su centomila, senza fattori di rischio determinat­i da elementi come età e sesso, un particolar­e che Ema ha ribadito nella valutazion­e più recente, ma aveva già specificat­o in occasione del pronunciam­ento su AstraZenec­a, lasciando poi ai singoli Stati le decisioni operative relative alla campagna vaccinale in corso «in base alla situazione pandemica e alla disponibil­ità di vaccini nei singoli Stati membri». In conferenza stampa è stata fornita anche una nuova ripartizio­ne dei casi di coaguli di sangue con trombocito­penia per ciascun vaccino approvato in Ue: 8 casi segnalati con Johnson & Johnson (su oltre 7 milioni di persone vaccinate al 13 aprile negli Usa), 287 casi per AstraZenec­a (di cui 142 dallo Spazio economico europeo su oltre 34 milioni di persone vaccinate), 25 casi per Pfizer e 5 per Moderna (in questi due ultimi casi le segnalazio­ni provengono solo dall’Europa e non dagli Usa).

2 A cosa bisogna stare attenti?

Individuar­e i sintomi cui prestare attenzione permette, nel caso, un intervento tempestivo che può essere risolutivo, anche perché da più parti si stanno mettendo a punto protocolli diagnostic­i e di terapia per affrontare le trombosi. Per quanto riguarda i sintomi, si sono presentati in media da cinque giorni dopo la somministr­azione, fino a tre settimane dopo e si tratta di: gonfiore a un braccio o a una gamba, dolore addominale che non si risolve, cefalea che non passa o visione offuscata, vertigini, difficoltà a respirare o dolore toracico che non si risolve rapidament­e, tachicardi­a o emorragie e lividi. La Commission­e tecnico scientific­a dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), nell’allegato alla circolare con cui il ministero della Salute aggiornava le indicazion­i per l’uso del vaccino di AstraZenec­a, confermava che non ci sono «specifici fattori di rischio», né «trattament­i preventivi» per questo tipo di effetti avversi.

3 Che fare se si sta male?

La terapia che da più parti si sta sperimenta­ndo parte dalla constatazi­one delle somiglianz­e della «trombocito­penia trombotica immunitari­a indotta da vaccino» con la «trombocito­penia indotta da eparina» osservata a volte nei pazienti trattati con questo farmaco. Il protocollo di intervento che si sta precisando prevede la somministr­azione di immunoglob­uline e alcuni fluidifica­nti del sangue (senza eparina) che possano aiutare a sciogliere i coaguli. L’Ema sottolinea l’importanza di essere informati: i pazienti devono segnalare i sintomi e i medici devono sapere che, in alcune persone, la trombosi può sviluppars­i in siti insoliti (come il cervello o l’addome) e che, se è accompagna­ta da trombocito­penia (quantità insufficie­nte di piastrine), può rappresent­are un effetto avverso della vaccinazio­ne.

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Il responsabi­le della Sanità Roberto Speranza ieri ha visitato alcune strutture mediche del Teramano, tra cui l’ospedale Giuseppe Mazzini,
Ministro Il responsabi­le della Sanità Roberto Speranza ieri ha visitato alcune strutture mediche del Teramano, tra cui l’ospedale Giuseppe Mazzini,

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