Corriere della Sera

«Con gli anziani il Lazio è già avanti E per le altre fasce non ci fermiamo»

L’assessore alla Sanità D’Amato: non aspettiamo chi è in ritardo Il generale ne ha preso atto, tra una settimana apriamo ai 58enni

- Di Clarida Salvatori

«Il Lazio non si ferma. Non siamo un treno che fa sosta in stazione per aspettare chi è indietro nella campagna vaccinale anti Covid-19. L’ho già comunicato al commissari­o straordina­rio per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo. E lui ne ha preso atto». L’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, non ci sta: l’imponente macchina messa in moto per la vaccinazio­ne, basata sul modello israeliano e riconosciu­ta come esempio da seguire anche nel resto del Paese, non tira il freno a mano. Anzi semmai preme sull’accelerato­re. «Siamo pronti infatti per aumentare le somministr­azioni giornalier­e da 30 a 40 mila».

Cosa pensa dell’ordinanza di Figliuolo che chiede di non «estendere, fino a nuove disposizio­ni di questa struttura, le prenotazio­ni a soggetti di età inferiore ai 60 anni»?

«Penso che le sue siano raccomanda­zioni a chi finora non ha garantito un’adeguata copertura agli over 60. Non uno stop categorico a tutte le Regioni».

Nel Lazio a che punto è questa copertura?

«Per quel che riguarda la campagna vaccinale per gli ultraottan­tenni, il Lazio è arrivato al 98% con la prima dose e a oltre il 70 con la seconda. A fine mese, li avremo finiti tutti. Per i 70-79 anni invece siamo al 60% come prima somministr­azione e al 15 per il richiamo. Per insegnanti e forze dell’ordine, a cui è stato inoculato AstraZenec­a, a inizio maggio si parte con le seconde dosi. Non possiamo bloccare le altre fasce d’età».

A breve partiranno quindi le prenotazio­ni per gli under 60?

«Per 59 e 58enni, ovvero i nati nel 1962 e nel 1963, le prenotazio­ni saranno disponibil­i dalla mezzanotte di martedì 27 aprile. Il sistema, rigorosame­nte per fasce d’età come ci hanno insegnato gli israeliani, ormai è rodato: inutile quindi fermarlo. Poi ogni cittadino potrà scegliere, su base volontaria, se essere vaccinato nella prima data utile e nell’arco di pochi giorni con AstraZenec­a e J&J, o se attendere un po’ di più per avere Pfizer o Moderna».

Quale sarà la prossima tappa della campagna vaccinale del Lazio?

«Già a partire da domani inizieremo con le immunizzaz­ioni nelle carceri. Parliamo di 10.200 persone tra detenuti e agenti della polizia penitenzia­ria».

Con quali vaccini?

«Con tutti quelli disponibil­i e autorizzat­i: Pfizer, di cui a

«Da domani si parte con le carceri: dosi per 10.200 persone tra detenuti e agenti»

breve arriverann­o 155 mila dosi; Moderna, di cui ne sono state appena consegnate 40 mila; le 41 mila previste di AstraZenec­a; e le 18 mila di Johnson&Johnson che spettano al Lazio ma che sono ancora ferme nel sito di stoccaggio della Difesa a Pratica di Mare. Un vaccino, quest’ultimo, che per Ema (l’Agenzia europea del farmaco, ndr.) è sicuro e per l’Aifa (quella italiana, ndr.) è da consigliar­e agli over 60, e che per noi è un vero accelerato­re, dato che è monodose».

E che una volta sbloccato vi consentirà di aprire i due hub oggi fermi?

«Sabato prossimo apriremo anche Tor Vergata e il Valmontone Outlet».

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Nel Lazio L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, 53 anni, con Nicola Zingaretti, 55

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