Corriere della Sera

La partita annoia perché dura troppo? Basta giocare meno e fare tre tempi

- Monica Colombo

Partite più corte, divise in tre tempi. Nel progetto della Superlega anche il gioco e le regole del gioco sono (erano) in discussion­e. Lo scopo: compiacere i gusti dei tifosi-clienti a cominciare dai più giovani che, dicono le ricerche, consideran­o troppi i 90 canonici minuti di una partita di calcio. Ambizioni di modernità probabilme­nte eccessive a giudicare dalle defezioni clamorose maturate ieri sera. Per dire, tra le linee guida dell’organizzaz­ione spiccava una nuova modalità di distribuzi­one dei diritti televisivi: non più la partita ma gli highlight, il concentrat­o delle emozioni, la raffica dei gol e le acrobazie dei campioni. Il desiderio delle big del continente è (era) creare una partita show, uno spettacolo con in campo i migliori giocatori. Perciò, se i millennial­s distratti dai social faticano a reggere per l’intera durata della sfida, perché non vendere anche i pacchetti relativi ai diritti televisivi degli highlight, o del livestream­ing? Non solo: è ancora la tv il mezzo più usato per assistere a una partita? Sì, ma le nuove generazion­i preferisco­no smartphone e tablet. Altri obiettivi: scardinare l’atavica lentezza che accompagna la Uefa a prendere decisioni che riguardano il sistema. E se le partite sono troppo lunghe, basta diminuirne la durata o frazionarl­e in tre tempi.

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