Il vantaggio di Sala sul centrodestra «Batterebbe i possibili sfidanti»
Il sondaggio commissionato a Ipsos dal parlamentare renziano Librandi
Beppe Sala in testa. Sia se lo sfidante dovesse essere l’ex sindaco Gabriele Albertini sia che al secondo turno si trovi di fronte l’ex ministro Maurizio Lupi. Piovono sondaggi per le elezioni milanesi. Con una particolarità e una precauzione. Quello commissionato a Ipsos da Gianfranco Librandi, parlamentare di Iv e promotore di una lista elettorale di sostegno a Sala, mette a confronto un candidato reale, Beppe Sala, che già da dicembre ha sciolto la riserva sulla ricandidatura, e due sfidanti virtuali. Albertini nonostante il pressing di Matteo Salvini e un sondaggio di Eumetra che lo dà come l’unico candidato del centrodestra in grado di battere Sala, anche se di un solo punto, resta alla finestra in attesa di capire l’orientamento di FI e FdI, ma ancor prima se ha interesse e voglia di giocare una partita del genere. Stesso discorso per Lupi che ha sempre opposto un garbato diniego alla candidatura.
Arriviamo ai dati. Se al ballottaggio dovessero andare Sala e Albertini, il manager di Expo raccoglierebbe una forchetta di consensi che va dal 54 al 58% del campione (2.250 intervistati), mentre l’ex sindaco del centrodestra si attesterebbe tra il 42 e il 46%. Un divario che varia da 8 a 16 punti. Ancor più netto il distacco tra Sala e Lupi. Il sindaco uscente vola tra il 57,5 e il 61,5% contro il 38,54-42,5% dell’ex ministro. Richiesto di un commento, Sala si limita a una battuta: «Non guardo i sondaggi, penso a fare il sindaco».
Secondo Nando Pagnoncelli una chiave di lettura va cercata nel momento delicato che sta vivendo Milano e il Paese. «Abbiamo visto, anche in altri contesti, che nelle situazioni di difficoltà dove da una parte c’è la voglia di rilancio ma dall’altra è ancora forte la preoccupazione, c’è la tendenza a lasciare da parte le contrapposizioni politiche e anche se centrodestra e centrosinistra sono abbastanza vicini, di non cambiare un sindaco di cui si apprezza l’operato. Tra questi c’è anche una parte minoritaria ma non piccola di elettori di centrodestra». Una conferma arriva dalle altre risposte al sondaggio. Il 25% degli intervistati ritiene ottimo il lavoro svolto dal sindaco a cui va aggiunto un 42% di giudizi sufficienti. In totale, il 67% promuove Sala contro un 33 che lo boccia. Se si va a vedere il giudizio sui diversi livelli di governo, il gradimento sale di un punto, arrivando al 68% per quanto riguarda l’amministrazione comunale, contro un 46% del governo regionale (il voto più alto va al governo Draghi con il 75%, tre milanesi su quattro). Anche il voto medio sulla qualità della vita a Milano, a prescindere dall’emergenza Covid, segna un 7 pieno contro la media italiana del 6,1. Sul giudizio finale pesa anche la risposta a quali siano le priorità per il post Covid. Al primo posto con il 46% gli intervistati mettono lo sviluppo di un modello sanitario diverso, più presente e accessibile al territorio. Esattamente il contrario del modello messo in campo dalla Regione Lombardia governata dalla Lega.
Per forza di cose la fotografia di Ipsos risente del fatto che mancano mesi al voto e che la situazione potrebbe modificarsi radicalmente in base all’andamento della pandemia. Ma soprattutto perché a oggi manca ancora il candidato del centrodestra.
Pagnoncelli «In questa fase c’è la tendenza ad accantonare le contrapposizioni»