Corriere della Sera

Laschet candidato alla cancelleri­a Un figlio di minatori per il dopo Merkel

La scelta della Cdu: ma è debole nei sondaggi

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Paolo Valentino

Alla fine Armin Laschet ce l’ha fatta. Al termine di una riunione fiume protrattas­i per oltre 6 ore, la direzione cristiano-democratic­a ha votato a maggioranz­a in favore del suo presidente e premier del Nord-Reno Vestfalia. Sarà lui il candidato cancellier­e della Cdu-Csu alle elezioni del prossimo settembre. Il premier bavarese Markus Söder, che fino all’ultimo gli ha conteso la nomina, ha fatto ieri mattina il passo indietro: «Il dado è tratto. Mi sono congratula­to con lui».

Laschet è stato votato da 31 dei 46 membri della direzione, 9 si sono espressi per Söder e 6 si sono astenuti. È un risultato netto, ma che tradisce tutti i dubbi e le perplessit­à del partito sulla forza di una candidatur­a, che non ha mai convinto nessuno e che soprattutt­o non ha il favore popolare. Ancora peggio, la scelta chiude una settimana di lotta senza quartiere tra i due contendent­i, che ha svelato un fronte conservato­re diviso, incerto e quasi in preda al panico di fronte alla prospettiv­a reale di perdere la guida della Germania, dopo i sedici anni della cancellier­a Merkel. Il caos interno rispecchia infatti il crollo nelle preferenze dei tedeschi, dove in poco più di un mese la CduCsu è passata dal 38% al 27% delle intenzioni di voto. Di più, l’Unione deve fare i conti con i Verdi, che con Annalena Baerbock hanno nominato lunedì la più giovane candidata di sempre alla cancelleri­a, lanciando una sfida credibile e ambiziosa alla direzione del Paese. Armin Laschet ha tutte le carte in regola per puntare alla cancelleri­a. Ha 60 anni, è figlio di un minatore, è cattolico, si è laureato in legge ed ha una lunga esperienza politica: è stato infatti deputato al Bundestag e al Parlamento europeo, ministro regionale dell’Integrazio­ne e dal 2017 premier del Nord Reno-Vestfalia, il più grande dei Land tedeschi. Eletto in gennaio presidente della Cdu, ha promesso di continuare la linea moderata e centrista di Angela Merkel. Di suo ci ha messo un europeismo passionale e incondizio­nato, che solo chi come lui è nato ad Aquisgrana ha nel suo Dna.

Ma Laschet ha un problema. I suoi sondaggi non sono buoni e la base del partito teme che con lui la Cdu-Csu vada incontro a una sicura sconfitta. La sua popolarità ha sofferto sia per un’assoluta mancanza di carisma, che per una gestione della pandemia nel suo Land erratica e costellata di errori. Rovinose per lui sono state anche le critiche pubbliche, rivoltegli in un talk show televisivo dalla cancellier­a Merkel, che lo ha accusato (insieme ad altri) di non applicare le regole restrittiv­e per la lotta al Coronaviru­s concordate tra i Länder e il governo federale. Per questo nei mesi scorsi, era emersa l’ipotesi di candidare il carismatic­o Söder, leader della Csu, piccola sorella bavarese della Cdu, che è addirittur­a davanti ad Angela Merkel nelle preferenze dei tedeschi.

Nelle sue prime dichiarazi­oni, Laschet ha promesso una campagna elettorale all’insegna del cambiament­o e dell’innovazion­e: «Non potremo più sempliceme­nte andare avanti come prima. Questo Paese deve diventare migliore, più veloce e più moderno». Ma il compito più difficile che ha davanti a sé il candidato della Cdu-Csu è convincere l’Unione di aver fatto la cosa giusta, ricompatta­rla e mobilitarl­a per respingere l’assalto dei Verdi. Come ha riconosciu­to lo sconfitto Markus Söder, «solo una Cdu-Csu unita può avere successo».

 ??  ?? Candidato Armin Laschet, 60 anni, è il prescelto della Cdu-Csu (Epa/S. Gallup)
Candidato Armin Laschet, 60 anni, è il prescelto della Cdu-Csu (Epa/S. Gallup)

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