La Lombardia da maggio farà ai ragazzi i test salivari
Un test Covid da fare anche in classe. Tampone salivare molecolare, sensibile come il nasofaringeo, analizzato negli stessi laboratori, in meno di 24 ore. La riapertura delle scuole (e il tentativo di non richiudere per i contagi) passa da qui. Ieri il via libera del ministero della Salute e l’annuncio della Regione Lombardia che da maggio lo utilizzerà nelle classi. Il test è quello sviluppato da un team di ricercatrici dell’università Statale di Milano su un protocollo dell’università di Yale: in una provetta il bastoncino con una spugnetta da tenere in bocca un minuto come un leccalecca. «Non invasivo, si può eseguire senza impegnare operatori sanitari, facilmente ripetibile: strumento importante per monitorare i contagi e intervenire subito. Ha la stessa validità del tampone nasofaringeo. È auspicabile che da settembre sia utilizzato in tutto il Paese», dice Gian Vincenzo Zuccotti, pediatra e coordinatore del gruppo che ha ideato il test. E anticipa il risultato di uno studio appena concluso, screening con sierologico in 14 scuole di Milano, 3% di positivi a settembre, 13% a dicembre: «Nessuna differenza fra alunni in Dad e in presenza, significa che la scuola non amplifica i contagi, dobbiamo tenerle aperte». Una sperimentazione con i test della Statale è in corso nelle scuole di Bollate, adesione oltre il 90%, sui primi duemila tamponi 12 positivi. «Adesso occorre aumentare la produzione e certificare i laboratori», aggiunge Zuccotti. Secondo il presidente della Regione, Attilio Fontana, da maggio si può partire in tutta la Lombardia. «La richiesta di utilizzare i salivari molecolari — ha spiegato — era stata avanzata mesi fa al Cts nazionale. Il ministro Speranza ha confermato che i test autorizzati in Paesi del G7 possono essere utilizzati anche qui e questo ha l’autorizzazione, in Francia, Usa, Giappone. La Lombardia sarà la prima a utilizzarlo in Italia».