Piano Figliuolo, le regioni accelerano E la Lombardia supera le «tabelle»
Sotto gli obiettivi Sicilia, Calabria, Abruzzo, Toscana Bertolaso arriva a 60mila iniezioni. Record in Campania
La premessa: la campagna vaccinale sta accelerando in tutte le regioni. Gli obiettivi fissati dalla struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo permettono ora una prima analisi qualitativa sulla distanza (o meno) dai target fissati dal governo sul numero di inoculazioni quotidiane che devono velocemente issarsi a 500mila per fine aprile. Alcune Regioni sono ancora in ritardo. In primis la Sicilia lontana dalle 25mila punture giornaliere previste nella settimana tra il 16 e il 22 aprile (19.213 il 20 aprile, 18.478 il 19 aprile, con un picco di 28.747 il 16 aprile che denota una capacità di somministrazione non ancora a regime). In ritardo negli ultimi due giorni anche l’Abruzzo sotto di circa il 7% rispetto alle previsioni di 7.050 punture al giorno. E anche la Calabria lontana dalle 9.600 inoculazioni programmate rispetto alle 7.600 circa che effettua. Poco al di sotto anche la Toscana, soprattutto tra il 18 e il 20 aprile quando il target dei 20mila non viene mai raggiunto.
Le altre sono in linea con gli obiettivi, con qualche oscillazione trascurabile che deriva dallo scarto temporale di aggiornamento dei dati in parallelo all’apertura di nuovi hub vaccinali che ampliano la rete di vaccinatori e quindi aumentano la capacità di somministrazione. Oltre gli obiettivi negli ultimi giorni — ma è necessario che non se ne discostino troppo perché rischiano di erodere la riserva necessaria per i richiami (fissata ormai tra il 7 e il 10% delle dosi consegnate) — la Campania che viaggia sopra 30mila da diversi giorni e la Lombardia che sta recuperando il tempo perso nella prima fase e tra il 19 e il 20 aprile ha superato 60mila punture con un target previsto a 51mila. Un’eccellenza rimane il Lazio che ha aperto alle prenotazioni degli under 60 — suscitando qualche malumore nella struttura commissariale per il vincolo della copertura prioritaria delle fasce anagrafiche più a rischio — che da lunedì intende raggiungere le 40mila punture. Ad alimentare la campagna ieri le fiale monodose di J&J, le 181mila ripartite pro-quota alle regioni dall’hub nazionale di Pratica di Mare dopo il via libera (con prescrizioni) dell’Aifa. E soprattutto 1,5 milioni di dosi Pfizer destinate direttamente ai centri vaccinali delle regioni tramite la propria rete logistica. Per la campagna massiva, che partirà da maggio e progressivamente immunizzerà anche gli under 60, sarà fondamentale ampliare la rete di distribuzione dei vaccini alle farmacie. Dovrebbero usare in via prevalente il siero della Janssen che non necessita del richiamo e quindi non complica la gestione delle prenotazioni sulle piattaforme gestite da Poste in sei regioni. Federfarma, l’associazione di rappresentanza dei titolari di farmacia, rileva che sono diverse migliaia i farmacisti che stanno frequentando i corsi abilitanti dell’istituto Superiore di Sanità. Entro 15 giorni si potrebbe partire.
Il collo di bottiglia della catena restano le consegne delle case farmaceutiche. Fonti attribuibili a diverse Regioni lamentano di dover rallentare nelle somministrazioni per non sforare i target perché alcuni lotti di AstraZeneca, previsti entro fine aprile, non sono ritenuti così scontati. Bisogna andare quindi veloce, ma non troppo. Coprendo in fretta tutti gli over 60 azzerando anche i «saltacoda», classificati nella voce «altro»: 307mila italiani già vaccinati almeno in prima dose senza che si sappia il perché.