Pagare meno i giocatori per trovare un equilibrio
C’è una morale, una conseguenza gestibile, nel grande fallimento della Superlega? Qualcosa da cui si possa ripartire per un traguardo che possa costruire un futuro comune migliore? Direi di sì. La discussione, vista a posteriori, ha detto tre cose: la prima è che un accordo su qualcosa d’importante e meno grossolano tra grandi società europee si può comunque trovare. La seconda, è che siamo davanti alla conferma che i giovani si stanno interessando del calcio molto meno delle generazioni dei loro padri. La terza è che la Superlega è crollata in due giorni perché alla base non aveva un’idea industriale corretta, ma era spinta soprattutto dalla disperazione. Questa disperazione va usata perché è di tutti e dimostra che nel calcio c’è un errore non più sostenibile. La soluzione non è fare un club privato di lusso e lasciare buone mance ai camerieri, la soluzione è rendere gestibile l’azienda collettiva. Lo sproposito è negli stipendi dei calciatori, cresciuti all’infinito per la voglia delle squadre di farsi concorrenza. L’asta continua provoca squilibri e necessita di mediazioni altrettanto costose. Si sono tentati accordi, nessuno ha retto. Ora si può riprovare, la situazione è matura, la disperazione aiuta, la gente ha capito. Serve il tavolo di una ventina di società, non di più, le altre centinaia operano su altri livelli. Organizzarlo sotto il mantello dell’Uefa sarebbe un ottimo nuovo inizio. Per trovare soluzioni al disincanto giovanile, bisogna rendersi conto che siamo davanti a un grande equivoco. Fino a 25 anni fa, si poteva vedere calcio solo negli stadi e solo quello della nostra squadra. Oggi tutti vedono tutto, il risultato elementare è l’inflazione. Più prodotto dai, più quel prodotto si svaluta. Il calcio vive da 20 anni solo dei soldi di chi lo inflaziona. È un giro vizioso che dobbiamo finalmente imparare a gestire. Detto questo non si può chiudere questa storia con un’intervista. Agnelli, Marotta, Gazidis, sono tesserati di un’associazione a cui sono affiliati e hanno lavorato per danneggiarla. Non si può fare. Non serve un processo dei vincitori, ma il rispetto del regolamento dove si parla di lealtà e correttezza, questo mi sembra necessario.