Putin agli «avversari» della Russia «Attenti a varcare la linea rossa»
In piazza i sostenitori di Navalny, mille arresti. Lo Zar vuole mettere fuori legge l’organizzazione
Vladimir Putin ammonisce gli avversari della Russia a «non varcare la linea rossa», nel senso che qualsiasi azione mirante a colpire il suo Paese riceverebbe una durissima risposta. Questo nel giorno in cui coloro che non si riconoscono nell’attuale governo scendono in piazza a migliaia per protestare contro il trattamento riservato a Aleksej Navalny, l’oppositore in carcere (mille i fermati). Non sono molti quelli che hanno deciso di manifestare, meno di quanto si aspettassero gli alleati di Navalny che avevano invitato tutti a far sentire la propria voce in 165 città, non solo Mosca e San Pietroburgo. Ma è sempre più difficile e pericoloso prendere iniziative, anche le più moderate, vista la reazione delle autorità.
L’ultimo esempio viene dalla Fondazione anti-corruzione dello stesso blogger. Sta per essere dichiarata organizzazione estremista e a quel punto chiunque effettuerà una semplice donazione (ma la norma potrebbe riguardare anche il passato) potrà essere denunciato come finanziatore e rischiare fino a otto anni di carcere. Anche il solo dimostrare per le vie delle città non è uno scherzo, pure senza riunirsi in gruppi consistenti. La polizia, gli Omon (truppe anti sommossa) intervengono subito e fermano chiunque ritengano stia in qualche modo protestando, anche se da solo. Così ieri sono state centinaia le persone finite nei cellulari parcheggiati nelle strade secondarie e pronti a portar via grappoli di oppositori, a volte trascinati spesso in malo modo. Ma Putin è tranquillo, e non solo perché i più recenti sondaggi di opinione confermano che, nonostante tutto, la Russia è con lui. Dopo le ultime vicende che hanno visto protagonista Navalny, la percentuale delle persone che ritengono giusta la sentenza che lo ha inviato in penitenziario per due anni e mezzo è addirittura salito quasi al 50 per cento. L’oppositore, che è in sciopero della fame, è stato trasferito in un ospedale all’interno di un’altra colonia penale. Secondo le autorità, sarebbe anche stato visitato da medici estranei all’amministrazione carceraria, notizia non confermata dagli alleati del blogger.
Il consenso per il presidente è stabilmente sopra il 60 per cento e non sembra destinato a scendere, nonostante quanto stia avvenendo. Anzi, il sempre più aspro confronto con l’Occidente sembra rilanciarlo. Ieri nell’annuale discorso alla nazione il presidente ha parlato di nuove potentissime armi di cui sarà presto dotato l’esercito russo. Ha promesso quattrini a quasi tutti i settori sociali, dalle famiglie alle imprese. Ha ammonito l’Occidente, tirando in ballo anche un fantomatico golpe che sarebbe stato organizzato nella vicina Bielorussia (ma per ora sarebbero coinvolti solo personaggi più che secondari).
Le sanzioni varate contro la Russia sono molto leggere e in più Biden ha riconosciuto il ruolo planetario del Cremlino invitando Putin a un vertice a due. Anche per questo Vladimir Vladimirovich non fa passi indietro nei confronti dei vicini con i quali i rapporti sono pessimi, dalla Repubblica Ceca all’Ucraina. Ai confini Mosca ha ormai schierato ottantamila uomini con aerei d’assalto, ospedali da campo e tutto quello che potrebbe servire per una guerra. Non si tratta, quasi certamente, di un progetto di invasione, come denunciano a gran voce da Kiev, ma di un altro segnale. Tutti, a cominciare dai riottosi vicini, devono fare i conti con la Russia, evitare provocazioni, sedersi rispettosamente al tavolo delle trattative, tenere conto molto seriamente di quello che Mosca dice.