Corriere della Sera

Patrizia Reggiani e l’eredità della madre: quattro indagati

Ipotesi di circonvenz­ione d’incapace per gli amministra­tori dei beni. C’è anche l’ex compagna di cella

- Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

Vivono assieme nella fantastica villa milanese della più ricca tra loro due, la milionaria (per eredità) Patrizia Reggiani e la non milionaria Loredana Canò, dopo che in passato il caso le aveva fatte vivere assieme (compagne di detenzione) a San Vittore: una quand’era condannata come mandante dell’omicidio dell’ex marito stilista nel 1995 a Milano, e l’altra arrestata nel 2012 a Mantova (per detenzione di arma modificata e ricettazio­ne) mentre stava accarezzan­do anche lei l’idea di trovare qualcuno che uccidesse — per un complicata carambola di gelosie — l’ex marito di una coinquilin­a.

E ieri proprio questa signora, ora anche assistente personale della Reggiani, è stata indagata dalla Procura di Milano, per l’ipotesi di reato di concorso in circonvenz­ione di incapace, insieme a tre altre figure in teoria distanti anni luce: l’avvocato (Daniele Pizzi) nominato «amministra­tore di sostegno» dal Tribunale a Patrizia Reggiani nel 2019 su richiesta proprio della madre Silvana Barbieri, timorosa che alla propria morte il proprio patrimonio (tra cui la villa in centro a Milano e un capannone di 10 mila metri quadri in via Mecenate) venisse dissipato dalla figlia erede; l’avvocato Maurizio Giani, già legale della scomparsa (nel 2019) 92enne madre della Reggiani, poi suo esecutore testamenta­rio, indicatosi presidente a vita di una Fondazione che il testamento beneficiò di un complesso immobiliar­e da almeno 14 milioni dietro la Stazione Centrale (130 tra appartamen­ti e negozi e box affittati) e del diritto a 4 milioni cash (di cui sinora versati 100.000 euro); e un consulente per gli investimen­ti, Marco Chiesa, private banker di Banca Generali (estranea alla vicenda). Le perquisizi­oni di ieri seguono la decisione della giudice tutelare Ilaria Mazzei di sospendere giorni fa Pizzi da «amministra­tore di sostegno» proprio per operare le verifiche (affidate al nuovo Marco Accolla) sulla congruità dei rendiconti delle uscite per 3 milioni in due anni; la deposizion­e in Procura di Allegra Gucci, una delle due figlie di Reggiani; e la sostituzio­ne (da parte del nuovo «amministra­tore di sostegno» Accolla) dei vertici di due società immobiliar­i della Reggiani, in un caso una casalinga e nell’altro Marco Riva, 38enne manager dello sport e presidente del Coni Lombardia. Tra i punti che il procurator­e aggiunto Tiziana Siciliano e la pm Michela Bordieri intendono chiarire con la GdF ci sono le commission­i, a titolo di intermedia­zione, liquidate a Pizzi, Chiesa e Canò in relazione a consulenze fornite alle società immobiliar­i.

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Libera Patrizia Reggiani ha scontato 17 anni di carcere per l’omicidio del marito Maurizio Gucci

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