Crédit Agricole al 52% di Creval Offerta ai soci estesa fino a domani
Agli azionisti 12,50 euro per azione. Dumont consegna i titoli. La soglia del 67% per la fusione
Il Crédit Agricole si avvia alla conquista del Credito Valtellinese con in mano già il 52% del capitale. Nella notte tra martedì e mercoledì la banca francese, che a novembre aveva lanciato un’offerta pubblica di acquisto sull’ex popolare a 10,50 euro, ha annunciato di aver raggiunto in extremis un accordo con i soci forti della banca, tra i quali il francese Denis Dumont e un gruppo di hedge funds, che hanno in mano il 22,2% dell’istituto. Gli azionisti hanno accettato di cedere le azioni alla banca guidata in Italia da Giampiero Maioli, a condizione che Crédit Agricole rinunciasse alla conquista del 90% per pagare l’extra-bonus di 0,30 centesimi.
In sostanza Crédit Agricole adesso pagherà a tutti i soci aderenti — anche a quelli che avevano già consegnato le azioni — 12,50 euro per azione, un prezzo già rialzato nei giorni scorsi dall’originaria offerta di 10,50 euro per azione avviata lo scorso novembre. Per Agricole l’impegno complessivo sale così da 737 a 855 milioni per il 100%, circa metà dei quali recuperabili attraverso i crediti fiscali (Dta) per circa 400 milioni di euro.
Gli impegni a cedere le azioni sono arrivati dalla Dgfd di Dumont che ha il 5,3%, da Alta Global Investments (per il 5,1%), Hosking Partners (4,6%), Tig Advisors (4,1%) e Petrus Advisers (3,1%). Agricole ha poi reso noto di aver «ricevuto conferma della intenzione di aderire all’offerta», ai nuovi termini, «da altri azionisti in relazione a un ulteriore 5% circa del capitale sociale dell’emittente», per un 27,2% totale. Il gruppo francese ha inoltre comprato il 2,45% ai blocchi. Considerate anche le adesioni raggiunte ieri, Creval ha già prenotato o ottenuto il 38% del capitale e ha già raggiunto così una partecipazione potenziale superiore al 52%. Agricole, supportata dall’advisor Jp Morgan con Equita e BonelliErede ha sottolineato di aver deciso di modificare le condizioni dell’opa «alla luce dell’approccio costruttivo e del supporto all’offerta manifestato dai suddetti investitori e al fine di favore la realizzazione dell’integrazione industriale tra Creval e Credit Agricole Italia».
Per dare tempo agli altri azionisti di aderire — compresi i piccoli risparmiatori, che dovrebbero avere in mano ancora un 15% — l’opa è stata estesa fino a domani dalla scadenza originaria di ieri. La nuova data di pagamento slitta al 30 aprile; di conseguenza, gli azionisti aderenti all’opa riceveranno il dividendo da 0,23 euro da Creval il 28 aprile e l’importo residuo dell’offerta di 12,27 euro il 30 aprile dai francesi.
Sarà fondamentale adesso la quota di capitale che i francesi raccoglieranno alla fine. L’offerta punta al 67% ma può essere accettata anche con il 51%. Più si avvicinerà alla soglia dei due terzi, più sarà facile far passare l’assemblea straordinaria per votare la fusione, per la quale comunque ci vorranno almeno 3-4 mesi di tempo.
Una percentuale più bassa del 67% potrebbe spingere qualche hedge fund a scommettere sul prezzo del recesso per la fusione, sperando che si collochi più in alto dai 12,5 euro dell’opa stessa. Il prezzo si stabilisce sulla media di prezzo dei sei mesi antecedenti il consiglio che convoca l’assemblea.
Circa il consiglio, quello di Creval potrebbe rivelarsi il board con la vita più breve in un istituto bancario: è stato eletto lunedì 19 — con Alessandro Trotter presidente e Luigi Lovaglio confermato ceo — e potrebbe dimettersi una volta terminata l’opa francese, oppure attendere l’assemblea per la sua sostituzione.
Crédit Agricole pagherà 12,5 euro ad azione anche a chi aveva già consegnato i titoli