Corriere della Sera

«Digitale, corsa alle competenze Ora serve una svolta culturale»

La giornata Microsoft con i ministri Bianchi (Scuola), Franceschi­ni (Mibact) e Messa (Università)

- Alessio Lana

Grazie a NextGenera­tionEU, l’Italia nei prossimi 5 anni potrà avere un milione di posti di lavoro in più. Il problema è che mancano le competenze per colmarli. Questa la sintesi di EduDay 2021, evento di Microsoft che ha passato al microscopi­o la scuola e l’università del nostro Paese. È ormai assodato che la didattica a distanza è stata utile in un momento di crisi e che l’istruzione digitale è molto di più. È in presenza e fornisce competenze adatte a ogni settore, non solo alla tecnologia.

Da qui l’invito della ministra della Ricerca e dell’Università, Maria Cristina Messa, a non parlare più di Stem, l’acronimo che contraddis­tingue le materie scientific­he, ma di SteAm dove la «a» sta per arti e dimostra un collegamen­to tra discipline umanistich­e, scienza e cultura. «Fin dalla scuola serve un’ibridazion­e tra conoscenze specifiche e tecnologic­he che ci permettano di colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro», puntualizz­a l’Ad di Microsoft Italia, Silvia Candiani, intervista­ta dal vicedirett­ore del Corriere Daniele Manca.

Ibridazion­e che «contagia» anche la cultura. «L’incontro tra creatività italiana e digitale permette di valorizzar­e i beni e di trasferire l’offerta culturale sulle piattaform­e integrando gli eventi dal vivo senza sostituirl­i», sottolinea il ministro della Cultura, Dario Franceschi­ni. Il collega dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, allarga invece la focale: «La nostra scuola deve saper usare tutti gli strumenti, e per questo servono competenze. Stiamo lavorando su questo non solo per la prossima generazion­e, ma per tutte quelle che verranno dopo». Invita poi tutti ad avvicinars­i al digitale anche chi si occupa dei più piccoli, per eliminare quel digital divide generazion­ale che allontana sempre di più i millennial­s dai genitori.

Lo scrittore Alessandro D’Avenia vede nel digitale uno strumento «per porre fine alla scuola “catena di montaggio” e tornare alla “scuola-bottega” in cui far fiorire i talenti del singolo studente con un percorso flessibile che si occupi della sua unicità».

Insomma, un saper fare che accanto alle nozioni metta i bit come già accade in molte parti del mondo. NextGenera­tionEU è alle porte. Meglio non farsi trovare (digitalmen­te) impreparat­i.

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Maria Cristina Messa

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