Corriere della Sera

Il Milan si inguaia

La caduta Pioli gestisce male i cambi, la squadra non chiude i conti e il Sassuolo fa festa Segna Calhanoglu, rimonta Raspadori La corsa alla Champions si complica

- Carlos Passerini

Roberto De Zerbi aveva detto chiaro e tondo che questa partita non la voleva giocare e infatti, per un tempo buono, il suo Sassuolo ieri a San Siro non s’è visto proprio. Poi però ecco che a un quarto d’ora dalla fine l’esuberante tecnico bresciano — cresciuto da calciatore nel Milan e fra gli attenziona­ti di Elliott per il dopo Pioli — manda in campo un piccoletto di 21 anni, Giacomo Raspadori, e a quel punto a smettere di giocare è il Diavolo: nel giro di sette minuti il ragazzino prima pareggia il gran gol di Calhanoglu che nel primo tempo sembrava aver incanalato la serata e poi perfeziona il colpaccio che fra cinquanta o sessanta anni racconterà ai nipotini.

Due gol, uno di sinistro e uno di destro, un mix di tecnica e tempismo, mezza palla e via, «alla Inzaghi», come si dice in questi casi. «Ho il cuore che va a mille» sorride a fine partita il Raspa, come lo chiamano i compagni. Fa un certo effetto che a ricordare al Milan che il progresso non è nelle superleghe ci abbia pensato uno che da bimbetto giocava in una squadretta di Castel Maggiore che si chiama proprio così, Progresso.

Detto questo, usciti con le ossa rotte da due giorni disgraziat­i fra caos Superlega e la batosta di ieri, i rossoneri faranno bene a sottoporsi a un profondo esame di coscienza: partite così, dominate no ma condotte sì fino a un pugno di minuti dalla fine, non le puoi perdere. Non a sei giornate dalla fine del torneo, non con il posto Champions ancora tutto da conquistar­e, non con una concorrenz­a che dietro spinge senza paura.

«Nel calcio ha ragione chi fa un gol di più, in attacco ci manca precisione» ha provato a spiegare Pioli, per poi ribadire che «la Superlega non ci ha distratto». Sarà, qualche dubbio resta. Due certezze: la prima è che anche lui non ha convinto granché nella gestione delle sostituzio­ni, azzeccate invece da De Zerbi. L’altra è che se i rossoneri pensavano con la vittoria sul Genoa di aver messo le mani sul piazzament­o in coppa, ora devono ricredersi, e alla svelta. Lo scenario è preoccupan­te: se l’Atalanta oggi passa a Roma è seconda, ma soprattutt­o se il Napoli piega la Lazio si porta a soli tre punti di distanza. Praticamen­te niente. Occhio, perché da qui alla fine le avversarie saranno tutte concorrent­i per l’Europa (Lazio, Juve, Atalanta) o squadre che lottano per salvarsi (Benevento, Torino, Cagliari). Ecco perché col Sassuolo era una sfida da non perdere. Da brividi l’incrocio di lunedì in casa della Lazio, dove potrebbero mancare di nuovo Ibra e Hernandez. Ieri le loro assenze si sono fatte sentire: malissimo ancora Leao.

Per De Zerbi vittoria doppia: «Quello che ho detto contro la Superlega lo ripeterei». Non serve: il colpaccio a San Siro del suo piccolo Sassuolo, 8° e orgoglioso, stavolta vale più di ogni discorso.

Pioli Sbagliato tanto in attacco e nel calcio ha sempre ragione chi fa un gol in più

De Zerbi Quello che ho detto sulla Superlega lo ripeterei, il calcio non è solo un’azienda

 ?? (Ipp) ?? Doppietta Giacomo Raspadori, 21 anni, attaccante del Sassuolo, ieri sera a San Siro due volte a segno
(Ipp) Doppietta Giacomo Raspadori, 21 anni, attaccante del Sassuolo, ieri sera a San Siro due volte a segno

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy