Alex Sandro fa il Ronaldo, Parma k.o. Per Cristiano un’altra barriera col buco
Gialloblù in vantaggio con una punizione di Brugman, doppietta del brasiliano e gol di De Ligt
La Champions non può attendere e la Juventus riprende il suo percorso, sempre altalenante anche all’interno di una stessa partita: è necessaria una rimonta anche per battere il Parma ormai senza speranze di salvezza, ma combattivo e dignitoso fino all’ultimo. I bianconeri adesso incalzano il Milan, a un punto dal secondo posto. E aspettano con grande attenzione gli incroci di stasera Roma-Atalanta e Napoli-Lazio.
Un altro «buco» in barriera di Ronaldo su punizione di Brugman questa volta non fa danni, anche se evoca la sconfitta più amara della stagione, quella contro il Porto nel ritorno degli ottavi: in quel caso Cristiano saltò in barriera e la palla calciata da Sergio Oliveira transitò beffarda sotto ai suoi piedi; stavolta il numero 7 bianconero è l’unico a non andare in elevazione, nonostante le rumorose raccomandazioni di Buffon. E difatti la traiettoria diventa imprendibile per il portiere.
Una doppietta inedita di Alex Sandro, mai a segno nel resto della stagione, ribalta lo svantaggio tra fine primo tempo e inizio ripresa e ridà un po’ di tranquillità a Pirlo e alla sua squadra dopo la caduta di Bergamo e soprattutto dopo le stressanti vicende della Superlega. De Ligt, con un colpo di testa da corner di Cuadrado, rende completamente sereno il finale, anche se CR7, al rientro dopo la sosta ai box per un sovraccarico muscolare, non riesce a tornare al gol e la sua astinenza
Testa altrove Pirlo: «Primo tempo scarico? Ci stava dopo tutto quello che è successo. Poi meglio»
lascia sempre una striscia di elettricità nell’aria dietro a sé.
Meglio così, perché la Juve all’inizio sembra una squadra piuttosto scarica, nella testa e nelle gambe («Ci stava dopo tutto quello che è successo in questi giorni, nel secondo tempo abbiamo fatto molto meglio» sottolinea Pirlo). La palla gira a velocità bassa e con una varietà di movimenti da minimo sindacale. Arthur, dopo i pochi minuti giocati in modo distratto a Bergamo, fatica a trovare il ritmo e anche i varchi giusti per dare uno sviluppo meno orizzontale alla manovra. McKennie, al posto dell’infortunato Chiesa come esterno sinistro con licenza di accentrarsi, è più confusionario che pericoloso, mentre Dybala continua la sua lenta crescita dopo tre mesi di assenza: il lampo, decisivo, appena rientrato dall’infortunio contro il Napoli, non si intravvede anche se da una iniziativa della Joya nasce il corner del pareggio. L’intesa con Ronaldo, nonostante il fitto dialogo iniziato già nel riscaldamento, ha bisogno di altro tempo per essere ricostruita, ma l’argentino sarà un fattore importante nella volata per un posto in Champions.
La punizione calciata con intelligenza e precisione da Brugman — sulla quale Ronaldo abbassa leggermente il capo — ha comunque l’effetto di scuotere Madama, evidentemente sovrappensiero. Senza strafare, Cuadrado continua a essere il giocatore più continuo e ispirato dell’intera compagnia, ma la copertina se la prende tutta Alex Sandro: prima un gran sinistro, dopo un controllo perfetto, per il pareggio; poi il colpo di testa su rimbalzo vagante da pochi passi, dopo un’iniziativa dello stesso Cuadrado. Bene, bravo, bis: quello della Juve è atteso subito a Firenze, soprattutto dopo la debacle dell’andata allo Stadium.