Corriere della Sera

Egonu senza limiti «Dopo lo scudetto Champions e Giochi»

- Eleonora Cozzari

«Mi sono chiesta tante volte come sarebbe stato il mio primo scudetto. In quale città sarò? Che volti avranno le compagne attorno a me?». Paola Egonu, la divina della pallavolo, la schiacciat­rice da 47 punti in una partita che batte i record di se stessa, affida ai social i suoi pensieri dopo la vittoria del tricolore con Conegliano. A Novara e con in campo mezza nazionale italiana, l’Imoco vince la finale scudetto contro l’Igor Gorgonzola e mette il sigillo alla 63ª partita di fila senza perdere.

Una squadra perfetta, dove Egonu è la stella più brillante ma non l’unica. Sylla, De Gennaro, Folie hanno più di un merito in questo scudetto, insieme alla palleggiat­rice Wolosz, alla Hill e alla De Kruijf. Tutte fortissime e tutte che hanno deciso di rimanere a Conegliano anche quest’anno. Per vincere quel tricolore che doveva arrivare già un anno fa. «Questo scudetto si è fatto attendere ma, come tutte le cose sospirate e volute, ne è valsa la pena!» continua Paola. Perché la giocatrice più forte del mondo, quella che a Tokyo vuole la prima storica medaglia, aveva già vinto un argento Mondiale, un bronzo Europeo, una Champions League, quattro coppe Italia e un Mondiale per club, ma mai uno scudetto. Dopo il Club Italia era andata a giocare proprio a Novara, ma i due anni in Piemonte hanno lasciato più di una scoria. E invidiava a Miriam Sylla, una sorella per lei, l’ambiente di Conegliano («qui stiamo in camera insieme, mentre in nazionale non hanno voluto»). Così nel 2019 sceglie il Veneto invece della Turchia. E lo ribadisce quando da Istanbul le offrono un milione di euro per fare le valigie. Ma niente da fare.

Ventidue anni, un bulldog francese di nome Noir e una passione per le tagliatell­e al ragù di Cannavacci­uolo, Paola Egonu è pronta per la consacrazi­one a cinque cerchi. Tra una settimana la Champions, poi i Giochi. «Mi piace pensare che sia solo l’inizio».

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