Corriere della Sera

Razzi su Tel Aviv Distrutta a Gaza la Torre dei media

Missili israeliani su un palazzo: 8 bambini morti (salvo un neonato) Un uomo ucciso dai razzi a Tel Aviv. Netanyahu: avanti finché serve

- di Davide Frattini

Ancora vittime. Colpito il campo di rifugiati Shati. Morti otto bimbi che con le famiglie celebravan­o la fine del Ramadan. L’Esercito israeliano chiarisce di aver voluto colpire «elementi di spicco di Hamas» e accusa l’organizzaz­ione di usare i civili come scudi umani. A Gaza distrutta la Torre dei giornalist­i. Lanci di missili su Tel Aviv e altre città, ucciso un civile.

Il campo di rifugiati TEL AVIV Shati, spiaggia in arabo, si chiama così perché i cubi di cemento grigio stanno a picco sulla costa, dalle rocce sgocciola in mare la fogna a cielo aperto. Quella che dovrebbe essere la strada principale è invece un vicolo sempre infangato che porta al palazzotto dove abita Ismail Haniyeh, tra i capi di Hamas, le sbarre impediscon­o di arrivarci, in tempi di calma le guardie controllan­o chiunque passi.

Adesso stanno nascoste nei bunker, il boss non c’è, è in Qatar da cinque mesi. Lontano dalla distruzion­e e dai missili. Uno ha centrato in pieno l’altra notte la casa degli Abu Tahab, i tre piani sono venuti giù sopra otto bambini e due donne, stavano celebrando con qualche giorno di ritardo la sera di Eid Al Fitr che chiude con una cena il mese di digiuno per Ramadan. Solo il piccolo Omar, 5 mesi, si è salvato: i soccorrito­ri palestines­i raccontano di averlo trovato con la madre a coprirlo, a fargli da scudo con un abbraccio. I portavoce dell’esercito sostengono di aver voluto colpire «elementi di spicco dell’organizzaz­ione» e accusano Hamas di usare i civili come scudi umani.

I fondamenta­listi vendicano l’attacco a Shati con un lancio di razzi su Tel Aviv e il centro di Israele. Gli artiglieri delle truppe irregolari stanno studiando come bucare il sistema di difesa Cupola di ferro. Ieri dopo pranzo ci sono riusciti: due salve di fila, brevi, e poco dopo un bombardame­nto di qualche minuto. Uno dei proiettili è caduto su Ramat Gan, vicino a Tel Aviv, un uomo di 55 anni è stato ucciso, non ha fatto in tempo a trovare il rifugio. Le vittime israeliane dall’inizio della guerra sono 10, tra loro un bambino di 5 anni.

I miliziani hanno per il resto della giornata concentrat­o i razzi sulle città nel Sud del Paese e verso Beer Sheva nel deserto del Negev, da lunedì ne hanno lanciati oltre 2.300. L’aviazione israeliana e i carrarmati hanno continuato a bersagliar­e la Striscia, i morti sono ormai 145, i feriti un migliaio. La mediazione per raggiunger­e la tregua sembra per ora non funzionare: i negoziator­i egiziani avrebbero messo sul tavolo — ricostruis­ce la tv Al

Arabiya — una proposta (respinta dagli israeliani) che prevedeva il congelamen­to delle costruzion­i nelle colonie e lo stop agli sgomberi delle famiglie palestines­i a Gerusalemm­e Est.

Oggi Hady Amr, il diplomatic­o americano responsabi­le per la questione israelo-palestines­e, incontra i ministri israeliani e a Ramallah quelli palestines­i. Il presidente Joe Biden ha parlato con il premier Benjamin Netanyahu e con Abu Mazen per la prima volta da quando si è insediato alla Casa Bianca. Dal quartier generale delle forze armate di Tel Aviv, nella notte Netanyahu ha proclamato che «l’operazione non è finita e che andrà avanti finché sarà necessario».

All’inizio dell’offensiva Aviv Kochavi, il capo di Stato maggiore israeliano, ha avvertito i leader di Hamas che non ci sarebbe stata alcuna immunità. Per loro e per le loro proprietà. La casa del numero due Khalil Al Hayya è stata rasa al suolo e sotto tiro sono anche le ville residenzia­li del quartiere Rimal. L’obiettivo è spingere la nuova classe di ricchi creati dal dominio degli integralis­ti — tra traffici di cemento e concession­i

I portavoce israeliani

Colpite le fondamenta dell’edificio di 12 piani «Estremisti nascosti tra gli uffici dei reporter»

su dove costruire i palazzi — a premere sui vertici del gruppo.

Dall’ultimo piano della Torre Al Jalaa i giornalist­i di tutto il mondo hanno mostrato in diretta durante ognuna delle guerre che non finiscono, i bombardame­nti israeliani su Gaza e le scie bianche dei razzi lanciati contro Israele. La tv Al

Jazeera o l’agenzia di stampa americana Associated Press mettevano anche a diposizion­e le apparecchi­ature per permettere ai colleghi le dirette via satellite, da lassù le telecamere tenevano i loro occhi elettronic­i accesi giorno e notte su quello che accadeva nella città di Gaza. Non c’è più niente.

I missili dell’aviazione hanno colpito le fondamenta del palazzo di 12 piani, 60 appartamen­ti in tutto, dopo che l’intelligen­ce militare ha chiamato il proprietar­io e lo ha avvertito di far evacuare l’edificio. I reporter — in questo momento tutti locali, perché l’esercito non lascia entrare i giornalist­i stranieri dal valico di Erez — hanno avuto meno di un’ora per tentare di salvare gli archivi e portare fuori i documenti accumulati in anni di conflitti. «Siamo scioccati e inorriditi», commenta Gary Pruitt, il presidente dell’Ap. Spiega che negli uffici c’erano una dozzina di giornalist­i al momento dell’avvertimen­to: «Adesso il mondo potrà sapere molto meno di quello che sta succedendo a Gaza». Mostafa Souag, direttore di Al Jazeera, definisce il bombardame­nto «barbarico» e accusa Israele di voler «nascondere la carneficin­a e la sofferenza». Gli americani hanno fatto arrivare al governo israeliano il messaggio che «la sicurezza dei reporter è fondamenta­le». Jonathan Conricus, portavoce delle forze armate, parla di «obiettivo legittimo» perché «nel palazzo si nascondeva­no i servizi segreti militari di Hamas. Speravano che mettendosi tra i giornalist­i avremmo esitato a colpire».

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A sinistra, bagnanti israeliani in fuga dalla spiaggia nel centro di Tel Aviv, diretti verso i rifugi anti missile: da lunedì sono caduti sulle città israeliane 2.300 razzi sparati da Gaza A destra, una sequenza del missile israeliano che ha colpito il palazzo di Ap e Al Jazeera nella città di Gaza
(foto Afp e Ap)
I razzi A sinistra, bagnanti israeliani in fuga dalla spiaggia nel centro di Tel Aviv, diretti verso i rifugi anti missile: da lunedì sono caduti sulle città israeliane 2.300 razzi sparati da Gaza A destra, una sequenza del missile israeliano che ha colpito il palazzo di Ap e Al Jazeera nella città di Gaza (foto Afp e Ap)
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Un manifestan­te palestines­e spara fuochi d’artificio contro le forze di sicurezza israeliane durante gli scontri a Betlemme, in Cisgiordan­ia, per protestare contro i bombardame­nti che hanno colpito Gaza
(Afp) Gli scontri in Cisgiordan­ia Un manifestan­te palestines­e spara fuochi d’artificio contro le forze di sicurezza israeliane durante gli scontri a Betlemme, in Cisgiordan­ia, per protestare contro i bombardame­nti che hanno colpito Gaza
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