«Tornano le prenotazioni» L’offerta di voli interni supera i livelli pre virus, arrivano i turisti dall’estero
Sarà un’estate soprattutto italiana. Ma dopo un anno e mezzo — grazie ai vaccini e al venire meno di alcune restrizioni — torneranno i turisti extraeuropei, americani in testa. Sarà pure un’estate molto marittima e poco «urbana», con spiagge piene (soprattutto al Sud e nelle isole) e città d’arte ancora poco frequentate. È questa la prima, parziale fotografia della prossima stagione stando alla programmazione delle compagnie aeree e alle prenotazioni alberghiere.
L’ordinanza
La prima, vera accelerazione le agenzie di viaggio la stanno registrando nelle ultime 24 ore. Cioè dopo l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che rimuove la quarantena per chi vuole venire in Italia, anche se chiede a vaccinati e guariti dal Covid (da meno di sei mesi) l’esito negativo di un tampone molecolare o rapido da effettuarsi 48 ore prima della partenza. È il caso di chi parte dall’area Schengen, dalla Gran Bretagna, da Israele. Via libera pure a chi arriva da Usa, Giappone, Canada e Emirati Arabi Uniti grazie ai voli «Covid tested» verso Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Napoli e Venezia che prevedono il test negativo prima dell’imbarco e uno dopo l’atterraggio.
I viaggi
Sui voli «Covid tested» puntano gli addetti ai lavori per l’arrivo dei turisti extra Ue. Non è un caso se nelle ultime settimane c’è stata una gara di annunci e ritorni. American Airlines ha ripreso a collegare New York con Roma Fiumicino e Milano Malpensa. Lo stesso ha fatto United Airlines. Dal 1° giugno tra la Grande Mela e il capoluogo lombardo si rivede Emirates, dal 27 giugno s’introduce l’italiana Neos, mentre per luglio Alitalia — pioniera nei voli con questo particolare protocollo sanitario — mette in vendita più connessioni tra Italia e Stati Uniti. Da oggi il sistema del doppio tampone è aperto a tutti i passeggeri sugli aerei di Delta Air Lines tra Atlanta e la Capitale, tra New York e Fiumicino e Malpensa. Tra luglio e agosto si aggiungeranno le rotte New York-Venezia, Atlanta-Venezia e Boston-Roma. «Con questo tipo di voli siamo pronti ad accogliere nuovamente i viaggiatori stranieri che rappresentano circa il 50% dei turisti che soggiornano in Italia», commenta Giovanni Bastianelli, direttore dell’Enit-Agenzia nazionale del turismo.
Il mercato interno
I flussi intercontinentali, però, saranno ancora lontani dai livelli del 2019. Un’analisi del Corriere sui dati delle aviolinee mostra per luglio-settembre un aumento del 100% dei sedili in vendita sui voli sull’Italia rispetto allo stesso periodo del 2020, ma in calo del 18% sul 2019. Se però si guarda solo alle rotte interne ecco che l’offerta di posti risulta addirittura superiore del 15% rispetto all’estate pre Covid. I vettori — in particolare low cost — puntano molto su Puglia, Sicilia e Sardegna. Gli aeroporti di Palermo e Catania nei tre mesi estivi dovrebbero tornare ai volumi del 2019, mentre quello di Olbia-Costa Smeralda vede un aumento dell’offerta di voli del 19% rispetto ai livelli pre pandemia.
«Gli italiani resteranno in Italia e andranno al mare», ragiona Bernabò Bocca, appena rieletto presidente di Federalberghi, la realtà che riunisce 33 mila strutture ricettive nazionali. Per questo «il mercato interno è quello su cui puntiamo per quest’estate». «Per il segmento americano bisognerà aspettare agosto-settembre — aggiunge —: solo ieri (l’altro ieri, ndr) abbiamo detto loro che possono venire da noi senza quarantena».
Le prenotazioni
Qualche accenno di interesse lo si vede dai dati di Sojern, una piattaforma specializzata: le ricerche (dall’Italia e dall’estero) sugli hotel tricolori sono passate da -86% a gennaio 2021 (rispetto allo stesso mese di un anno prima) a +140,3% agli inizi di maggio (anche se rispetto al 2019 il dato è in calo del 73%). Corrono di più le prenotazioni, che sono balzate al +404% rispetto a un anno fa — fortemente sbilanciate verso le destinazioni marittime —, ma senza ancora recuperare i valori del 2019. Bocca conferma: «C’è in effetti una ripresa delle prenotazioni dai mercati esteri, anche se lenta, negli ultimi 20 giorni». Ma la risalita, viste le preferenze, sarà a doppia velocità: più veloce e sostenuta per le località balneari, rimandata al 2022 per le città d’arte. «Pensi che abbiamo già adesso le prenotazioni su Venezia, Roma, Firenze per il prossimo anno», svela il presidente di Federalberghi.
La sfida in Europa
Gli italiani non hanno molto gradito la «gara» a chi annunciava per primo l’apertura delle frontiere come fatto da alcuni Paesi Ue. Per questo, prosegue Bocca, «ringraziamo il premier Draghi perché quando ci sono fughe in avanti non possiamo aspettare la burocrazia europea che parla di un passaporto sanitario forse per la metà di giugno quando è troppo tardi». Infatti, «gli operatori americani ci dicono che mai come quest’estate i turisti americani frequenteranno la Grecia. Sono tutti clienti che venivano da noi, ma che hanno organizzato il viaggio a marzo o aprile e l’unico Paese che li accoglieva erano loro».
C’è, poi, una domanda che fanno sempre più i turisti stranieri: il coprifuoco resta? «Si tratta di un deterrente — dice Bocca —: non possiamo giocarci un’altra stagione».