«Granarolo, diventeremo più grandi con il piano di acquisizioni negli Usa In Cina raddoppieremo i ricavi
Calzolari: in 10 anni export dal 4 al 33%. Inghilterra mercato in crescita
Oggi non è più facile come una volta «farsi mandare dalla mamma a prendere il latte». Bisogna prima chiarirsi le idee: latte senza lattosio o micrcofiltrato, da bovini allevati senza insilati, con betacaseina A2, oppure di mandorla, riso, avena, soia... Ne sa qualcosa Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo: il marchio emiliano propone oggi 500 referenze diverse. «La qualità e la capacità di andare incontro ai gusti del consumatori è un fattore chiave di competitività», rivendica Calzolari. Di certo non l’unico. La strategia va di pari passo con una determinata politica di acquisizioni per migliorare l’accesso ai mercati globali.
Perché?
«Solo in Lombardia la capacità produttiva dRi latte è aumentata del 5%. I nostri soci ci stanno chiedendo di poter consegnare più latte. Tecnologia e cultura manageriale hanno accresciuto la capacità produttiva delle aziende agricole. I mercati esteri sono diventati fondamentali ma per essere competitivi serve una stazza adeguata. I top player del nostro settore hanno fatturati annui superiori ai 10 miliardi: Nestlé poco meno di 20 miliardi, Lactalis 18,8, Farmers of America 18 miliardi».
Granarolo è il primo gruppo italiano con un fatturato da 1,28 miliardi.
«È un risultato importante, basti pensare che abbiamo raddoppiato i ricavi nel giro di 10 anni. Ma non possiamo e non vogliamo fermarci qui».
Quanto del vostro fatturato è fatto all’estero?
«Il 33%. Tenga conto che dieci anni fa, nel 2011, la nostra quota di export si fermava al 4%.
Dove esportate di più?
«Il primo Paese è la Francia dove le vendite hanno raggiunto i 170 milioni l’anno. L’Inghilterra è il secondo Paese per il nostro export con 60 milioni di fatturato. Vogliamo arrivare a 100 entro il 2024».
Obiettivo ambizioso: come intendete raggiungerlo?
«Dal 2013 siamo presenti nel Regno Unito con Granarolo Uk ltd, società di diritto inglese nata dalla partnership tra Granarolo e Fratelli Bosco
Ltd. In questi giorni abbiamo chiuso l’acquisizione del 49% di Granarolo Uk Ltd, la nostra quota di capitale sale così dal 51 al 100%. L’obiettivo è consolidare la nostra presenza nel Regno Unito, come abbiamo fatto in Francia».
Il mercato tedesco è tra vostri obiettivi?
i«La Germania è un target per un prossimo investimento: i tedeschi apprezzano il nostro prodotto. Detto questo, per noi l’Europa è il mercato domestico. Siamo presenti in 70 Paesi al mondo».
Negli Usa Granarolo esporta lo 0,8% del diary italiano...
«Possiamo crescere, è il nostro secondo target. Abbiamo avviato negoziati durante il lockdown che poi sono stati rallentati dalla pandemia. Ma abbiamo l’intenzione di riannodare i fili al più presto. Non escludo la chiusura di un’operazione a breve, già nel 2021».
I cinesi stanno cambiando le abitudini alimentari e consumano più latte.
«In Cina abbiamo giocato la carta del baby food, il latte per i bambini. Inoltre funzionano bene panna e mascarpone. Per entrare nel mercato abbiamo avviato una collaborazione con Starbucks e Alibaba. In Asia vogliamo raddoppiare il fatturato 2020 entro il 2023».
Si diceva della diversificazione dei prodotti. È già stato inventato tutto?
«Il nostro riferimento sono i gusti del consumatore. Abbiamo appena messo sul mercato, primi in Italia, il kefir. Un prodotto realizzato con latte fermentato. Poi il cosiddetto “latte fieno” (da mucche alimentate senza foraggi fermentati, ndr;). Sono innovativi il 20% dei nostri prodotti».
C’è anche il finto latte, a partire da quello di soia.
«La soia segna il passo, oggi vanno soprattutto riso, avena e mandorla. Se qualcuno abbandona il latte è bene che abbia un nostro prodotto».
Le vostre referenze si trovano anche su Amazon.
«La pandemia ha accelerato l’e-commerce. Abbiamo attivato anche una piattaforma tutta nostra che consegna a domicilio in 800 città. Più una app per i ristoratori con catalogo e promozioni».
Negli Usa non escludiamo la chiusura di un’operazione a breve. Vogliamo riannodare i fili di una trattativa iniziata durante il lockdown
Il nostro latte sia su Amazon che su Alibaba. In Italia abbiamo attivato una nostra piattaforma per le consegne attiva in 800 città