Atalanta in Champions per la terza volta di fila 50 milioni fanno piacere
Domato il Genoa, Gasp: «Ora la Coppa Italia»
È una partita vera GenoaAtalanta, i bergamaschi devono soffrire fino alla fine prima di poter festeggiare la terza qualificazione consecutiva alla Champions League. Il risultato (3-4) è una sintesi dei cinque anni in nerazzurro di Gian Piero Gasperini. Un primo tempo senza lasciare ossigeno agli avversari, nel secondo il ritmo cala e tutto sembra possibile, sempre per gli avversari. Il Genoa si è già salvato ma, dopo aver subito per 45’, decide di non regalare più nulla, nemmeno a un grande ex come il Gasp. L’Atalanta di due o tre stagioni fa a quel punto si lascerebbe rimontare e tornerebbe a casa col broncio. Invece oggi è diventata una squadra che trova il modo di prendere i tre punti e festeggiare un risultato che per una provinciale resta, anno dopo anno, una conquista.
Gasperini nel dopo gara lo sottolinea: «Era difficile immaginare all’inizio del nostro percorso che avremmo potuto conquistare tre volte di fila la Champions — dice —. Quest’anno sembrava difficile ripetersi, poi la squadra ha avuto una grande reazione».
Mercoledì a Reggio Emilia si gioca la finale di Coppa Italia, l’avversaria è la Juve che farebbe bene a imparare a memoria il primo tempo di Marassi: terzini che diventano centravanti, un centravanti come Duvan Zapata capace di ogni cosa (15 gol e 10 assist in stagione), Ruslan Malinovskyi che mostra numeri buoni per prendere stabilmente il posto che fu del Papu Gomez. Segnano Zapata, l’ucraino e poi il solito Gosens (esterno sinistro da 11 gol fin qui), il parziale è di 3-0. Il Genoa sembra non esserci. Invece c’è e, quando il Gasp nell’intervallo detta sostituzioni traducibili in «questa l’abbiamo già vinta, pensiamo alla Coppa Italia», Davide Ballardini fa le sue, di sostituzioni. Shomurodov e Pandev in particolare cambiano faccia al Genoa. L’Atalanta frena e quando si tratta di aspettare con la difesa più bassa nascono i problemi: Shomurodov sfrutta un errore di Djimsiti per il primo gol genoano. Nel giro di tre minuti, sotto gli occhi di un Gasperini infuriato in panchina, Pasalic segna il temporaneo 1-4 che alla fine sarà decisivo. Pandev su rigore e ancora Shomurodov nel finale tengono alta la suspense. Però, con le unghie e con i denti l’Atalanta vince e può esultare senza chiedersi cosa faranno Juve, Napoli e Milan. All’orizzonte ci sono i 50 milioni che vale il girone di Champions, dietro l’angolo la finale di Reggio Emilia, Gasperini ci crede: «Per noi alzare il trofeo sarebbe il coronamento del lavoro di anni».