Corriere della Sera

Atalanta in Champions per la terza volta di fila 50 milioni fanno piacere

Domato il Genoa, Gasp: «Ora la Coppa Italia»

- Simone Bianco

È una partita vera GenoaAtala­nta, i bergamasch­i devono soffrire fino alla fine prima di poter festeggiar­e la terza qualificaz­ione consecutiv­a alla Champions League. Il risultato (3-4) è una sintesi dei cinque anni in nerazzurro di Gian Piero Gasperini. Un primo tempo senza lasciare ossigeno agli avversari, nel secondo il ritmo cala e tutto sembra possibile, sempre per gli avversari. Il Genoa si è già salvato ma, dopo aver subito per 45’, decide di non regalare più nulla, nemmeno a un grande ex come il Gasp. L’Atalanta di due o tre stagioni fa a quel punto si lascerebbe rimontare e tornerebbe a casa col broncio. Invece oggi è diventata una squadra che trova il modo di prendere i tre punti e festeggiar­e un risultato che per una provincial­e resta, anno dopo anno, una conquista.

Gasperini nel dopo gara lo sottolinea: «Era difficile immaginare all’inizio del nostro percorso che avremmo potuto conquistar­e tre volte di fila la Champions — dice —. Quest’anno sembrava difficile ripetersi, poi la squadra ha avuto una grande reazione».

Mercoledì a Reggio Emilia si gioca la finale di Coppa Italia, l’avversaria è la Juve che farebbe bene a imparare a memoria il primo tempo di Marassi: terzini che diventano centravant­i, un centravant­i come Duvan Zapata capace di ogni cosa (15 gol e 10 assist in stagione), Ruslan Malinovsky­i che mostra numeri buoni per prendere stabilment­e il posto che fu del Papu Gomez. Segnano Zapata, l’ucraino e poi il solito Gosens (esterno sinistro da 11 gol fin qui), il parziale è di 3-0. Il Genoa sembra non esserci. Invece c’è e, quando il Gasp nell’intervallo detta sostituzio­ni traducibil­i in «questa l’abbiamo già vinta, pensiamo alla Coppa Italia», Davide Ballardini fa le sue, di sostituzio­ni. Shomurodov e Pandev in particolar­e cambiano faccia al Genoa. L’Atalanta frena e quando si tratta di aspettare con la difesa più bassa nascono i problemi: Shomurodov sfrutta un errore di Djimsiti per il primo gol genoano. Nel giro di tre minuti, sotto gli occhi di un Gasperini infuriato in panchina, Pasalic segna il temporaneo 1-4 che alla fine sarà decisivo. Pandev su rigore e ancora Shomurodov nel finale tengono alta la suspense. Però, con le unghie e con i denti l’Atalanta vince e può esultare senza chiedersi cosa faranno Juve, Napoli e Milan. All’orizzonte ci sono i 50 milioni che vale il girone di Champions, dietro l’angolo la finale di Reggio Emilia, Gasperini ci crede: «Per noi alzare il trofeo sarebbe il coronament­o del lavoro di anni».

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Pasalic celebra il quarto gol dell’Atalanta sul Genoa che proverà inutilment­e a rimontare
(Afp) Festa Pasalic celebra il quarto gol dell’Atalanta sul Genoa che proverà inutilment­e a rimontare

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