Magnifico Sonego, fa tremare Djokovic
Dopo aver battuto Rublev porta al terzo set il n. 1 del mondo: «Una settimana davvero speciale»
Avrebbe meritato di vincere, Lorenzo. Avrebbe meritato di vivere un’altra giornata così, dopo troppo silenzio, con il pubblico a trascinarlo anche contro Nadal. Dopo aver eliminato Thiem, Rublev e Djokovic, tutti blindati tra i primi 10 del mondo. Non succederà, ma è stato bellissimo lo stesso. Sul Centrale, quando era già scesa la sera, avevano cambiato in fretta la playlist: non più Musica Leggerissima di Colapesce Dimartino, colonna sonora di questa edizione degli Internazionali, ma Seven Nation Army sparata dagli altoparlanti dopo la vittoria del secondo set di Sonego, con la gente che la intonava da due ore anche senza musica. I 2.415 ammessi (il 25% della capienza) sembravano il doppio, ma se ne sono tornati a casa in tempo per il coprifuoco: Djokovic ha chiuso entro le 21.30, almeno è stata risparmiata loro la beffa. «Un risultato incredibile, inaspettato — ha detto Sonego —. È stata una settimana speciale, anche perché ho ritrovato il pubblico di Roma: ora devo solo pensare a migliorarmi, ad avere continuità per salire ancora in classifica.
Questi risultati sono bei ricordi, nel futuro non cambia nulla».
Sonego, in ogni caso, questa giornata non la dimenticherà mai, come non dimenticherà l’applauso di Djokovic alla sua uscita dal campo: era iniziata di prima mattina, con una partita da recuperare per colpa del maltempo contro Rublev, un osso durissimo. Lorenzo, rimontando un set al russo, ancora non sapeva cosa gli sarebbe capitato nel pomeriggio sul Centrale. Un match, quello contro Djokovic — già battuto a Vienna a ottobre — perso, ripreso per i capelli annullando due match point poi andato via in un terzo set in cui Djokovic è stato inattaccabile. Il sabato di Lorenzo è stato talmente super che ha fatto passare in secondo piano quello che è riuscito invece a combinare Nole: venerdì pomeriggio, sotto di un set e un break contro Tsitsipas, era stato a un passo dal baratro. Da gigante, invece, ha prima ribaltato Stefanos re di Montecarlo, poi si è guadagnato la sesta finale a Roma solo contro Nadal, con la possibilità di pareggiare (per il momento conduce Rafa 3-2) e di negare allo spagnolo la Decima.
Ma cosa resta di tricolore? Resta la sensazione di normalità che si è tornata a respirare al Foro Italico, ma restano anche i tre italiani diversi in finale nei quattro Masters 1000 giocati in questo 2021 che non smette di strabiliare: dopo Sinner a Miami e Berrettini (unico ad arrivare in finale) a Madrid, è arrivato Sonego, che grazie a un tennis tecnicamente meraviglioso prima che al suo spirito battagliero, salirà al numero 28 del mondo scavalcando Fognini e ha riportato un azzurro in semifinale agli Internazionali dopo 14 anni da Filippo Volandri, oggi capitano di Davis. Un altro di quelli che, in questo momento, si affaccia sul tennis italiano e si gode lo splendore del panorama.