Corriere della Sera

Gli Inzaghi e la salvezza Una questione di famiglia

Simone affronta il Torino, Pippo spera per il suo Benevento

- Stefano Agresti

Fratello mio, salvami tu. O — almeno — non mi mandare in serie B con le tue stesse mani. In questo incredibil­e campionato, nel quale un recupero si deve giocare prima dell’ultima giornata, la salvezza è diventata una questione di famiglia. Simone Inzaghi, con la sua Lazio, può dare un’opportunit­à di salvezza al Benevento del fratello Filippo. Per riuscirci sarà obbligato a battere il Torino domani sera, nella partita che si sarebbe dovuta disputare il 2 marzo ma è slittata di due mesi e mezzo, tra il cluster di Covid che ha fermato i granata e i ricorsi del club biancocele­ste.

Il punto al quale siamo arrivati è senza precedenti: un Inzaghi deciderà il destino dell’altro. Dopo il pareggio con il Crotone, il Benevento è a 32 punti; il Torino, sconfitto dallo Spezia, è rimasto a 35. Domenica è in programma lo scontro diretto, che chiuderà il campionato di entrambe, ma in mezzo c’è — appunto

— il recupero tra la Lazio e i granata.

Nel caso in cui la squadra di Nicola conquistas­se almeno un punto all’Olimpico, i giochi in coda sarebbero fatti: i campani retroceder­ebbero e l’ultima partita diventereb­be inutile. Se invece Simone piegasse il Torino, Filippo potrebbe salvarsi vincendo la gara conclusiva in Piemonte. A quel punto le due squadre si troverebbe­ro a pari punti, a quota 35, e il Benevento resterebbe in A grazie agli scontri diretti (che diventereb­bero favorevoli dopo il 2-2 dell’andata).

Filippo Inzaghi avrebbe potuto rendere più agevole il compito del fratello se avesse battuto il Crotone: in quel caso alla Lazio sarebbe stato sufficient­e pareggiare con il Torino per lasciarlo a... portata di Benevento. Invece Simy al 93’ ha pareggiato il gol iniziale di Lapadula, in una partita che i campani hanno giocato in superiorit­à numerica dal 24’ del primo tempo (espulso Golemic).

Senza nominare il fratello, e abbastanza provato per l’occasione buttata, il maggiore degli Inzaghi ha commentato: «Sono sicuro che la Lazio farà la partita, com’è successo con il Crotone che era già retrocesso eppure è venuto qui a giocarsela fino all’ultimo minuto. È giusto così, lo sport è questo, tutti devono lottare senza mollare niente».

Che Lazio-Torino fosse destinata a far discutere lo si è capito il 2 marzo, con i biancocele­sti in campo per una partita che tutti sapevano non si sarebbe mai giocata (gli avversari erano rimasti a casa, bloccati dalla Asl dopo numerosi casi di Covid nel gruppo squadra). Dopo che anche il Collegio di garanzia del Coni ha dato torto a Lotito, la scorsa settimana, ora la gara assume un significat­o sportivame­nte drammatico.

Il Torino da ieri è in ritiro per preparare questa sfida. C’è anche il secondo portiere Vanja Milinkovic-Savic, reduce da un infortunio, il quale confida di recuperare per andare in panchina. In quel modo potrebbe abbracciar­e Sergej,

centrocamp­ista della Lazio, di due anni più vecchio. La salvezza è proprio una questione di famiglia.

Chi farà piangere il proprio fratello, Inzaghi o Milinkovic­Savic?

Il recupero di domani tra la Lazio e i granata diventa una sfida chiave per restare in A

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(LaPresse) Fratelli Filippo Inzaghi, allenatore del Benevento, e Simone, tecnico della Lazio

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