Gli Inzaghi e la salvezza Una questione di famiglia
Simone affronta il Torino, Pippo spera per il suo Benevento
Fratello mio, salvami tu. O — almeno — non mi mandare in serie B con le tue stesse mani. In questo incredibile campionato, nel quale un recupero si deve giocare prima dell’ultima giornata, la salvezza è diventata una questione di famiglia. Simone Inzaghi, con la sua Lazio, può dare un’opportunità di salvezza al Benevento del fratello Filippo. Per riuscirci sarà obbligato a battere il Torino domani sera, nella partita che si sarebbe dovuta disputare il 2 marzo ma è slittata di due mesi e mezzo, tra il cluster di Covid che ha fermato i granata e i ricorsi del club biancoceleste.
Il punto al quale siamo arrivati è senza precedenti: un Inzaghi deciderà il destino dell’altro. Dopo il pareggio con il Crotone, il Benevento è a 32 punti; il Torino, sconfitto dallo Spezia, è rimasto a 35. Domenica è in programma lo scontro diretto, che chiuderà il campionato di entrambe, ma in mezzo c’è — appunto
— il recupero tra la Lazio e i granata.
Nel caso in cui la squadra di Nicola conquistasse almeno un punto all’Olimpico, i giochi in coda sarebbero fatti: i campani retrocederebbero e l’ultima partita diventerebbe inutile. Se invece Simone piegasse il Torino, Filippo potrebbe salvarsi vincendo la gara conclusiva in Piemonte. A quel punto le due squadre si troverebbero a pari punti, a quota 35, e il Benevento resterebbe in A grazie agli scontri diretti (che diventerebbero favorevoli dopo il 2-2 dell’andata).
Filippo Inzaghi avrebbe potuto rendere più agevole il compito del fratello se avesse battuto il Crotone: in quel caso alla Lazio sarebbe stato sufficiente pareggiare con il Torino per lasciarlo a... portata di Benevento. Invece Simy al 93’ ha pareggiato il gol iniziale di Lapadula, in una partita che i campani hanno giocato in superiorità numerica dal 24’ del primo tempo (espulso Golemic).
Senza nominare il fratello, e abbastanza provato per l’occasione buttata, il maggiore degli Inzaghi ha commentato: «Sono sicuro che la Lazio farà la partita, com’è successo con il Crotone che era già retrocesso eppure è venuto qui a giocarsela fino all’ultimo minuto. È giusto così, lo sport è questo, tutti devono lottare senza mollare niente».
Che Lazio-Torino fosse destinata a far discutere lo si è capito il 2 marzo, con i biancocelesti in campo per una partita che tutti sapevano non si sarebbe mai giocata (gli avversari erano rimasti a casa, bloccati dalla Asl dopo numerosi casi di Covid nel gruppo squadra). Dopo che anche il Collegio di garanzia del Coni ha dato torto a Lotito, la scorsa settimana, ora la gara assume un significato sportivamente drammatico.
Il Torino da ieri è in ritiro per preparare questa sfida. C’è anche il secondo portiere Vanja Milinkovic-Savic, reduce da un infortunio, il quale confida di recuperare per andare in panchina. In quel modo potrebbe abbracciare Sergej,
centrocampista della Lazio, di due anni più vecchio. La salvezza è proprio una questione di famiglia.
Chi farà piangere il proprio fratello, Inzaghi o MilinkovicSavic?
Il recupero di domani tra la Lazio e i granata diventa una sfida chiave per restare in A